E’ un lunedì freddo e umido di novembre, ma al New Age di Roncade circa duecento fan attendono che sul palco salgano i Motorpsycho. Che iniziano puntuali, quasi a non voler rubare tempo alla loro scaletta, 15 canzoni tutte tirate praticamente senza pause per due ore e mezza di concerto.
Al solito, i loro live sono un viaggio dentro la musica, dentro la psichedelia di arrangiamenti fatti apposta per creare un crescendo, canzoni che esplodono come bombe appoggiandosi su intro sussurrati, note di piano e momenti di sospensione.
Quasi da trattenere il respiro a volte.
Non è un concerto per tutti, prova ne è un pubblico non numerosissimo ma molto attento. C’è da scommettere che in buona parte si tratti di musicisti, o “addetti ai lavori”, perché i Motorpsycho hanno negli anni sfornato capolavori, dimostrando di avere un’ottima conoscenza musicale e una grande capacità di sperimentazione. Ma non sono sempre di facile ascolto. E la conferma è questo live, che è quasi da trance, al tempo stesso potente senza essere cattivo, malinconico senza essere romantico. Da ascoltare ad occhi chiusi e bocca aperta, o agitando una lunga chioma, per chi ce l’ha.
Quella di Roncade è stata l’ultima di quattro date italiane per la band norvegese, che già era stata al New Age Club nel 2013. E data la loro prolifica carriera musicale, e il loro crescendo artistico, c’è da aspettarsi che questo sia solo un arrivederci.
