Tying Tiffany – Drop

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Tiffany ama le contaminazioni, e non se la sente proprio di privarsi di nulla, ne tantomeno di rinchiudersi in una nicchia. Tutto parte nei nineties: dance e rock, spesso l’elettronica. Tiffany se ne frega e fa esperienza, frequenta scene diverse e ama le peculiarità che le rendono uniche. Pogare ai concerti Hardcore, mettersi nei panni – di flanella – del grunge o viaggiare con la mente ad un concerto di Aphex Twin non fa differenza. Appassionata di colonne sonore – da Badalamenti a Morricone, tanto che un suo pezzo fu inserito in quella di CSI, era il 2010 Ndr-, la ricerca della giovane Padovana oggi assume sembianze elettroniche, senza abbandonare quello scheletro Post-Punk/Wave che la contraddistingue.

Drop, nasce in Romagna, osservando la spiaggia ed il mare. Elemento onnipresente nei suoi testi, l’acqua, permea l’album come una muta liquida che trasuda vita. Basti pensare a ‘Blue River‘ ed a quel campionamento di fondo proveniente direttamente dal canto delle balene. Uscito il 28 Febbraio, l’album prende il nome da un libro fotografico di Araki, e rappresenta un’ulteriore maturazione per l’artista che nel 2010 si rese persino icona fumettistica per Carlo Lucarelli ed il suo Cornelio – Nei panni di una fotografa Dark, Vanessa Ndr -.  Un album che si appoggia alla scena elettronica Belga dei ’90 come alla Wave degli anni d’oro, passando dai Portishead ai Royksopp,  riflettendo perennemente quel periodo intimo che Tiffany attraversò nella gestazione del disco.

L’ex Suicide Girl arrivata al quinto lavoro mostra la maturità di chi, ammorbidita l’IDM e aumentata la maturità compositiva, riesce oggi a regalarci un disco fresco, carico di riferimenti, e davvero riuscito.

[schema type=”review” name=”Tying Tiffany – Drop” author=”Alessandro Rossi” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]