Lost Tribe – Solace

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Chi vi scrive è sempre stato poco incline al plauso convinto nei confronti di qualsiasi sorta di prodotto retromane o fortemente influenzato dal passato. Il tappeto rosso in onore del revival più o meno conscio o speculativo non mi ha mai convinto, specie dinnanzi alle compilazioni di fine anno. E non sono qui a dirvi che dovreste comprare ‘Solace’ nonostante l’orrenda copertina – Ma la possibilità di scegliere fra 3 tipologie di gradazioni viniliche: viola, trasparente e nero Ndr -, solamente per via del fatto che rasenti la summa perfetta di certe narrazioni oscure, più o meno famose, risalenti all’alba degli Ottanta: miscelandole sapientemente in un’ampolla malefica. No. Per i Lost Tribe, le motivazioni che dovrebbero spronarvi nell’avvicinarvi al loro suono ancestrale, vertono su fondamenta ben più solide di un semplice esercizio di stile.

Sensazioni immortali, nere, genuinamente legate ad un modus operandi capace di conglomerare la furia del punk all’interno di una messa nera: perpetuando il sabba. Umori che si legano al cuore come gambi di rosa tempestati di spine, trafiggendolo, impossessandosene. Un’epica odissea dentro il cimitero del punk; una massiccia danza spettrale, rivive nel giorno di Halloween i fasti di quel ‘rumore eterno’ che negli ’80 descrisse finemente esistenze, passioni, e desideri dei propri adepti.

Ogni solco, vede emergere tutta quella corona di mostri sacri che imperversarono nell’era della ‘Wave’ più scura, rivitalizzandone lo sguardo purpureo sul mondo. Come velenose perturbazioni Californiane, Christian Death e T.S.O.L, s’incontrano nell’ora delle streghe con l’Anarcopunk Inglese – A proposito, il nome della band deriva da ‘Lost Tribe Rising‘ dei Discharge Ndr -, il Post-Punk dei Killing Joke e il Dark-Punk di Sisters Of Mercy, Samhain e 45 Grave; ingrossando una tempesta perennemente scossa da telluriche linee di basso intente nel soverchiare le poche anime che ancora non sono state corrotte. Alla riesumazione, ci penseranno poi oscuri ‘scava fosse’ Sixties Garage-Rock à la ‘Back From The Grave’, capaci di farsi largo a colpi di farfisa e vanga.

Punk from the wrong side of the midnight

Una band genuina i Lost Tribe. Fedeli alla propria idea sacrale di rumore oscuro in tutto e per tutto, emisero i primi vagiti sulfurei già nel 2010, quando la cassetta ‘The Dawn’ vide la luce sotto Blind Prophet Records. Pezzi che poi vennero inclusi nell’omonimo album d’esordio del 2011. Queste 6 anime corrotte, ormai convivono e coabitano all’interno del progetto da ben 5 anni, lavorando alacremente nell’intento di rielaborare e promuovere il sacro verbo ‘Death-Rock’ alle orecchie delle nuove generazioni. E solo per questa loro ricerca andrebbero premiati.
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