Vessels – Dilate

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Gia sul finire del 2013 si comprese quanto Vessels fosse un entità in mutamento. Il cambio di sonorità avvenne più precisamente con la pubblicazione dell’Ep Elliptic. Fine delle esplorazioni chitarristiche e ampio spazio all’elettronica.

Abbiamo sempre cercato di far suonare le nostre chitarre come Synth ed ora facciamo suonare i Synth come chitarre.

On Monos Ep, pubblicato a novembre del 2014, confermò tutte le sensazioni pregresse; la band si stava immergendo in nuovo contesto. Del resto, il gruppo di Leeds non nascose mai la propria passione per il Dance Floor, e la loro musica, non poté non risentirne. Con il nuovo “Dilate” tutto questo mondo viene a galla prepotentemente, incontrando un’anima primigenia non del tutto evaporata.

La celebrazione di questa nuova incarnazione si compie immediatamente attraverso una copertina che meglio non potrebbe descriverne il concetto: una luce bianca in immaginaria espansione. Ed il calore che ne fuoriesce assomiglia tanto a quello generato da una reazione chimica. In effetti, l’album che si manifesta da subito incline ad un’elettronica variopinta, non da mai la fredda impressione d’origine tecnologica, piuttosto riesce nell’intento di alimentare un certo calore umano. Forse anche grazie alla produzione affidata a Richard Formby, capace di tenere alla larga i nostri da una computer tecnology asettica.

Un lavoro che diventa pura esperienza da gustare d’un fiato. Un luogo indefinito dove assistere sgomenti alla crescita di un battito verso la propria maturità manifesta (Vertical). Siano questi memori della recente visione a là Jon Hopkins (Elliptic), o inclini ad un approccio più intimista (As You Are). Al suo interno, i richiami alla musica di interpreti come Four Tet o Moderat s’innestano senza sforzo con la visione dilatata della band. Generando un album di piacevole IDM moderna.
[schema type=”review” name=”Vessels – Dilate” author=”Alessandro Rossi” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]