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3 aprile 2015 | Boring Machines | bandcamp |
Cosa succede quando le origini dell’etnomusicologia italiana incontrano il potere della psichedelia occulta degli Heroin In Thaiti? Nasce Sun And Violence: un viaggio sonoro in balia di realtà e misticismo arcaico. Il disco, che idealmente rappresenta una versione a colori del precedente nastro Canicola, perlustra un itinerario lontano che volge lo sguardo al presente in maniera originale e catartica. È un’esplorazione che rielabora le radici stesse della cultura popolare, lasciandosi influenzare e trasportare dalle ricerche effettuate negli anni Cinquanta in Italia da Diego Carpitella. È un lavoro di ricerca sottile tra l’etnologia e la musicologia che fonde queste due facce di una stessa medaglia in una visione sonora rituale, oltrepassando i confini della sperimentazione. Un’azione moderna di ricostruzione e studio della natura primordiale del suono, che si alimenta di fattori antitetici e conformi al contempo. Riassumendo il tutto in questo doppio LP, gli Heroin In Thaiti sembrano quasi seguire le medesime azioni degli studiosi dell’etnometodologia in questo modo:
Registrazione
Sun And Violence è stato registrato a Roma nel biennio che va dal 2012 al 2014. Racchiude al suo interno tutta la fascinazione del folklore italiano arricchita dalle pennellate moderne della band, dal master di Polysick (suo è anche il flauto visionario in Salthing Carthago) e dai samples vocali di Alan Lomax e Diego Carpitella catalogati nel 1954 -1955.
Trascrizione, con criteri fedeli
Il taccuino ideale degli Heroin In Thaiti risulta quanto mai fedele nella trascrizione di percezioni passate che, come echi distanti, invadono le frontiere temporali, facendosi contemporanee e dilatandosi all’infinito nella psiche dell’ascoltatore. Il remoto viene così attualizzato in una grande danza collettiva di suoni immersi tra “sole” e “violenza”.
Analisi del contesto
La macchia mediterranea diviene flusso di coscienza creativo che attinge a trame compositive dal forte impatto cerimoniale, mescolando danze folk ad allucinazioni psichedeliche, ritmi dall’attitudine prog a tarantelle aliene. L’utopia desertica da spaghetti western di Death Surf si allontana, avvicinandosi all’esotismo delle origini penetrandolo dall’interno.
Analisi del testo
Intellegibile nel suono, nelle logiche di variazione ritmica sempre cangianti che tratteggiano scenari remoti e suggestivi celando nebbie antropologiche latenti.
Analisi melodica dei brani
I canti primitivi di “Salting Carthago” ondeggiano su rive cosmiche, dove un mantra risuona tra saltelli pagani – 500 Cells. L’ipnosi psichica continua con Black Market, mentre deformazioni radio si adagiano su Wireless Telegraphy Mirage e cerimonie corali esplodono in Zatlath Aithas. In un alternarsi di soffuso intimismo e soffici danze, si scorgono isole ritmiche (Spinalonga, Elba). Appaino infine sequenze sonore dall’impatto quasi documentaristico (Arena 2 e Continuous Monument), inquietudini piovose (Superdavoli) che sprofondano nelle tragedie marziali di Costa Concordia.
Sun And Violence è in definitiva una proiezione in musica di quella cultura arcaica che fa parte del retaggio storico di ognuno di noi. È un doppio Lp che svela le astrazioni pagane, la magia vivida contenuta nel primitivismo immaginifico. È un compendio di musicologia comparata che scava nella tradizione popolare per adattarla ai giorni nostri.