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15 maggio 2015 | Aulasei | openzoeband | ![]() |
Al primo ascolto di Pareti Nude, primo lavoro della band vicentina Open Zoe, si potrebbe pensare che non sia un disco uscito nel 2015. Infatti, le ispirazioni della band spaziano dalla New Wave degli anni ’80, fino a certe incursioni elettroniche dei primi ’90. I testi, quelli si, presentano un inquietudine di vivere che caratterizza anche i nostri anni.
La formazione della band è classica: voce (Dionisia Lo Cascio), chitarra (Lele Mancuso), basso (Ettore Craca), batteria (Enrico Ceccato). Quattro ragazzi, che vengono da precedenti esperienze musicali tra il Pop-Rock, l’elettronica e la dark wave, e che si uniscono nel 2013 per dare vita a questo nuovo progetto.
Pareti Nude nasce proprio tra il 2013 e 2015, registrato presso il Lost in Space Studio in più tranches, su testi di Lele Mancuso e musica composta a quattro mani dalla band (con la partecipazione di Alessandto Lucato per le programmazioni aggiuntive).
La voce di Dionisia è suadente, espressiva, capace di trasmettere tutta l’inquietudine e la disperazione dell’essere si rinchiusi in una stanza dalle pareti nude (Ognivolta), dell’istante in cui tutto crolla (Cara), dell’attesa di quell’onda che porta a galla e segna la fine (Universale). Le tematiche trattate nel disco vanno dall’angoscia di un presente melanconico, all’impossibilità di essere felici, a confessioni più intimiste sull’amore. Argomenti ingombranti che però vengono trattati con delicatezza, raccontati per immagini e colori come fossero tante piccole storie quotidiane, che forse è proprio ciò che li rende affascinanti e familiari.
I suoni si combinano perfettamente ai testi, diventando ossessivi, cupi, incalzanti (Caos) e a tratti leggeri ed ironici in opposizione al tema della canzone (Popocorn, primo singolo dell’album).
Come opera prima, Pareti Nude rappresenta un’esperimento coraggioso, diretto e sincero. Sicuramente valorizzato da una certa esperienza musicale da parte della band, che emerge nella ricercatezza dei suoni e degli arrangiamenti: nell’offrire un disco che, senza troppe apparenti pretese, è in grado di entrare nella testa dal primo ascolto.