Padna – Alku Toinen

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Padna al secolo Nat Hawks, è un insegnante d’inglese nato a Brooklyn con l’hobby del modellismo sonoro, un assemblatore di emozioni in grado di confezionare dischi di puro impressionismo ambientale. L’ultimo suo lavoro è stato in questi giorni licenziato dalla Aaggoo Records e porta il titolo di “Alku Toinen”, sette tracce per un viaggio atmosferico collocabile nel limbo della musica etera, quella che si affaccia banalmente sulle atmosfere decostruttive di William Basinski, sugli studi di Philip Glass o la vita segreta di Brian Eno.

In verità “Alku Toinen” è un diario sensoriale e intimo, una raccolta di ronzii e micro-suoni coagulati a chitarre, voci e pianoforti. L’intento è quello di trasmettere una nebbiosa malinconia, tra sprazzi di disagio, desiderio e catastrofe, le stesse sensazioni sono riportate sull’ artwork del disco a cura del deigner Olandese Bas Mantel: una serie di ritagli di giornale incatalogati e incollati in un collage di citazioni tra cronaca nera e tragedie quotidiane.

Così si giustificano e prendono vita le meditazioni pianistiche di “Wholee”, i campi sonori altelananti e disturbati di “Praire Pine”, l’avvolgente spettro di un temporale narrato in “Threatening Weather” e l’abbandono ai 13 minuti di “Pinao”, brano portante che riassume incisivamente il linguaggio su cui si snoda l’intero album.

In “Alku Toinen” affiora il senso più scomodo del vuoto d’anima, ma ad ogni ascolto emerge un fascino melodico ben traducibile e in grado di far toccare con mano il vortice di emozioni di un sorprendente Nat Hawks.