La meravigliosa Villa Ada avvolta e travolta dall’atmosfera irreale e ubriacata dai visual vintage rapiti in una pura e armonica avanguardia musico-teatrale.
Le Cocorosie, come si è detto sanno mescolare antico e moderno, si confondono in una danza colorata da capriole e da rossetti, da parrucche e da animaletti inanimati sparsi sul palco, quasi a istigare l’affioramento dei colori di un’infanzia che ci appare talmente palpabile da farci dimenticare la sua lontananza.
Le parole non colgono a pieno l’idea di eterea poliedricità che le splendide sorelle Casady hanno saputo inventare: una rappresentazione teatrale di abbandono totale, di ebbrezza pura, la cui colonna sonora racchiude un’infinità di stili sperimentati da una cinquantina d’anni a questa parte: lo-fi, folk, revival, psycho, hip hop, experimental, freak, new weird, breakbeat, electro, cabaret…Non si può confinare l’anima un clown.
Ed è proprio la rappresentazione di un circo impertinente il leitmotif di questa serata; Bianca e Sierra Casady cambiano i costumi di scena giocando continuamente al rovescio della medaglia: virtuosismi soprani contro voci capricciose da bimbi inopportuni, arpe sfiorate come da un soffio soave di mani contro suoni irriverenti da giocattoli retrò, lacrime sui volti truccati contro sorrisi al cielo stellato di Roma ed ai volti emozionati dei tanti presenti.
Menzione davvero speciale per i due artisti che accompagnano le sorelle americane in questa meravigliosa avventura estiva: alle tastiere e fiati Takuya Nakamura da Tokyo e al beatboxing – nostop per circa le due ore di show con un solo di 10 minuti – Tez da Parigi.
di David Gallì