“Un palco troppo grande, quello dei Rinnovati“: così Bobo Rondelli apre il suo concerto, ma bastano pochi minuti perché tutto diventi per lui familiare e intimo. Bobo ci regala l’emozione del suo Piero Ciampi, una malinconia sospesa tra la platea e i palchetti che lascia spazio, tra una canzone e l’altra, a sketch sull’attualità e sulla Toscana tutta su cui il cantautore livornese non si risparmia.
Da ricordare “Natale è il 24” e “Io te, e Maria” nella prima parte del concerto, mentre il bis è affidato a “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco e a “La canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De André. Il pubblico ride e si diverte grazie al performer dalla battuta sempre pronta – e si emoziona a sentire canzoni di un cantante punk prima che il punk stesso fosse stato inventato.
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