Tool versus Trump

Si avvicinano le presidenziali americane. E pare che Donald Trump sia il candidato su cui nessuno vorrebbe puntare, quanto meno fra le stelle dello showbiz (ma può sempre contare sull’appoggio di Kid Rock e Tila Tequila). Insomma, c’è un bel distacco fra le istanze della destra repubblicana più dura e conservatrice e quelle della sinistra democratica. Come scoprire l’acqua calda. Ma c’è di più. Infatti Maynard James Keenan, cantante dei Tool, ha dichiarato che l’eventuale futura vittoria di Donald Trump alle elezioni sarebbe un bacino dal quale potrebbero attingere intere generazioni di autori satirici (come se non lo fosse già adesso), e non solo, ha anche aggiunto che sarebbe la fine degli Stati Uniti d’America.

A sostegno di questa sua esiziale teoria, il nostro Maynard ha tirato in ballo paragoni pesanti. A dire il vero, ne ha tirato in ballo uno in particolare. Vediamo un po’ se indovinate: Germania, 1933. Esatto! Proprio LUI. In breve il Signor Tool ha detto che Donald Trump sarebbe per gli U.S.A quello che Adolf Hitler è stato per la Germania nazista (e se così fosse mi sa che a qualcuno toccherebbe far fagotto). E mentre la figura di Trump, grazie alle parole di Keenan, comincia ad evocare lo spettro del film “Lui è tornato”, che fa dell’ironia caustica proprio su un’ipotetica seconda venuta di Hitler, speriamo che la nefasta profezia non s’avveri, per il bene di tutti. Anche perché, a quel punto, le probabilità che esca un nuovo disco dei Tool si ridurrebbero di brutto. Un attimo, frena. Qualcuno forse ha appena detto una stronzata?