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27 Maggio 2016 | drone | deathinvegas.com | ![]() |
Un paio di cose sono cambiate in casa Death in Vegas: il duo che ci ha regalato sogni in salsa electro-dub-rock per oltre vent’anni è ora nelle sole mani di Richard Fearless e torna come per magia sugli scaffali della label “Drone” – il lato oscuro della Kompakt records – la stessa che nel 2004 licenziò il visionario LP “Satan’s Circus”.
L’unione di questi due eventi ha appena dato vita a “Transmission”, il risultato inevitabile è la liberazione del vero animo di Fearless: un cuore crudo e acido, che si addentra come mai ha fatto prima nelle cupe perversioni del mondo sintetico Industrial.
Bando alle collaborazioni coi “Big” che hanno sempre accompagnato i DIV, quindi fuori Paul Weller, Iggy Pop, gli Oasis, Gillespie e dentro Sasha Grey che si reinventa da pornodiva a scrittrice, prestando la voce al primo singolo “You disco I freak”.
In questo nuovo album emerge dunque un Richard Fearless a molti sconosciuto, che flirta con ogni forma di surrealismo, passando dai concetti catastrofici di James Graham Ballard, allo studio delle perfomances dei Throbbing Gristle e dei Sun Electric. Il disco prende vita dopo la lunga iniezione kraftwerkiana di “Metal Box” ed entra in un turbine di parole grigie e scanalature teutoniche, nessun vincolo al ballo sincopato e all’assenza di luce, sino alla rievocazione di fantasmi proto-techno come “The Age of Love” – fin troppo presente sui synth e sulla voce della title track “Transmission”. Ancora disagio urbano, flashback da clubbing 90’s e un ultimo sospiro di lisergia sulla chiusura di “Transwave”.
Transmission è una cartolina minimalista, un ronzio liberatorio che ha divorziato dal mondo elettrico e acustico, ha preso vita tra gli impulsi gelidi delle macchine, non ha inventato nulla di nuovo ma ha saputo mantenere alto il sex appeal proibito che ha sempre contraddistinto i Death in Vegas.