Sonic Youth – Dirty (Deluxe Edition)

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Correva l’anno 1991, Sonic Youth e Nirvana andarono in tour assieme. Nevermind non era ancora uscito e il movimento Grunge stava lentamente prendendo forma. All’epoca Thurston Moore e soci avevano gia alle spalle numerosi dischi tra cui il loro capolavoro Daydream Nation – nessun amante della buona musica dovrebbe farne a meno. L’anno successivo Cobain e la sua band conquistarono il mondo e il Grunge divenne quel fenomeno di stanza a Seattle. Sonic Youth e Nirvana appena pochi mesi prima avevano diviso lo stesso palco, questo caratterizzò nella mente degli appassionati l’associazione dei sonici legati al neonato movimento.

Dirty esce proprio in quel periodo e gode di questo abbaglio popolare, facendo uscire la band di Gordon e Moore dall’underground. Del resto, si potrebbe discutere per ore sul significato tecnico ed estetico della parola “Grunge”, ma per quanto ci riguarda, benché i Sonic Youth incarnino in parte quel sentimento decadente che accompagnò il movimento, non troviamo giusto richiuderli all’interno di nessun recinto. Forse Dirty è il disco più “facile” della band, ma lungi dall’essere paragonato ai tanti lavori fotocopia che in quegli anni riempivano i negozi di dischi. La lungimiranza della band Newyorkese, quella cattiveria descrittiva (100%), le invettive sociali – “Youth Against Fascism” roba che la moltitudine di band con le camice di flanella potevano solo sognarsi –, e l’improvvisazione messa in atto sono di tutt’altra risma.

Basta concentrarsi sul basso e sulle percussioni per rendersi conto di quell’approccio “Jazz” controllato dal risultato strabiliante: qualcosa di geniale specie se rapportato a quella matrice oscura che li accompagna da sempre. Inoltre, nell’edizione deluxe il lavoro si compone di un doppio album in cui vedono la luce svariati inediti e alcune alternative version. A dire il vero molti di questo brani erano gia stati pubblicati come b-sides dei vari singoli ma ciò non toglie che l’iniziativa resti valida.

Troverete brani come “Tamra”, un viaggio allucinante di 8 minuti in cui i nostri sono in piena trance da improvvisazione, qualcosa di davvero spettacolare. In totale sono 19 i brani aggiunti di cui 11 del tutto inediti, quasi tutti strumentali – incredibile la versione di Youth Against Fasciscm ultra psichedelica. C’è anche posto per una versione alternativa di “Wish Fulfilment” (unico non strumentale) che abbandona le dissonanze della versione ufficiale per essere riproposta in chiave più soft. In conclusione: un disco necessariamente da ascoltare, e da avere, per comprendere l’evoluzione nineties della band.