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14 Ottobre 2016 | Omnivore recordings | bigstarband.com |
Nel tardo 1974 dopo due ottimi album dagli scarsi esiti commerciali, i superstiti Alex Chilton e Jody Stephens con una nutrita band di supporto, si ritrovarono presso gli Ardent Studios per registrare nuove canzoni. Non era trascorso molto tempo da Radio City ma le prospettive sembravano essere cambiate; se qualcosa del tipico imprinting sonoro del gruppo sembrava rimasto, Chilton decise di coniugarlo con una dimensione sonora particolarmente raccolta, introspettiva – inutile speculare sull’influenza dei Velvet Underground, qui evidente. Considerando tali premesse, era lecito immaginarsi che tutto questo potesse sfociare in un nuovo album dei Big Star. I due non ne erano del tutto convinti o particolarmente interessati, tanto da decidere in seguito di abbandonare i lavori a causa di problemi finanziari.
Il box recentemente pubblicato presenta un interessante e finalmente definitivo (forse) excursus, attraverso uno degli album postumi più curiosi, discussi e mitizzati degli anni settanta – circolato ampiamente in diversi formati a partire dalla prima storica edizione ufficiale datata 1978. Molto intelligente l’idea di organizzarlo gradualmente attraverso tre volumi progressivi (Demos To Sessions To Roughs, Roughs To Demos e Final Masters) che offrono effettivamente una “completa radiografia” delle registrazioni mettendo ulteriormente in luce l’imprinting di Chilton.
Particolarmente interessanti i demo acustici che sottolineano la tipica e diretta naturalezza nella scrittura dei brani che, anche nelle versioni definitive, non risultano mai appesantiti dalla produzione di Jim Dickinson. Diverse versioni alternative costellano inoltre i volumi in questione, rilevanti più per il valore storico e per la percezione dell’atmosfera in studio, che per l’effettivo risultato finale. L’operazione di recupero e ricostruzione comunque encomiabile va promossa e lodata. Simpatiche e tenere le cover; in particolare la Beatlesiana “I’m So Tired“, introdotta da un frammento di “Perfect Day” che forse Alex aveva registrato e in seguito cancellato.
Una questione riamane comunque sospesa. Non sapremo mai perché Chilton e Stephens abbiano deciso di abbandonare i lavori. Probabilmente la loro opinione in merito a Third/Sister Lovers era molto differente rispetto a quella odierna, forse persino opposta. Non importa, la storia ha ormai fatto il suo corso, e a noi rimane una testimonianza unica e irripetibile.