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21 Ottobre 2016 | Pias | crystalfighters.com |
Giunta al terzo disco, l’allegra compagnia “Crystal Fighters” punta forte sul Peace & Love. Everything Is My Family fin da subito tenta di porsi come opera pensata ispirandosi (nelle apparenze) ai dettami sessantottini riconducibili al trittico: Psichedelia, Rivoluzione, Stupefacenti. Fallendo miseramente.
Niente di nuovo sotto il sole, direte – il percorso artistico prosegue parallelamente a quello del suo predecessore (Cave Rave, 2013). Un elettrocardiogramma piatto che allo stimolo di qualche picco musicale non trova la forza di stabilizzarsi. Inoltre, ci sentiamo di discutere le recenti parole dello stesso Pringle, che insieme a Vierich è il fondatore di questo progetto:
«Is more dancefloor, more psychedelic, more tropical, more rave, more sunshine, more pretty much everything»
“More” tutto. Verissimo, non fosse che l’accumulo sconsiderato non sempre porta ai risultati sperati – forse mai. In realtà, si ha l’esatta percezione dell’istant fail pronto a colpire qualsiasi dance floor. Ogni traccia va a morire nel cimitero di quel macro contenitore chiamato “Indie”, senza nemmeno strizzare più l’occhio alla dimensione elettronica – quando il sentiment è quello del crescendo, ogni pezzo torna al suo posto, nella sua frequenza, senza spaziare, senza dunque andare oltre. Tirando le somme: un disco che di certo non ricorderete.