The Valium – Amazing Breakdowns

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Chissà se tutti quelli che: “La virata squisitamente Rock’n’roll del signor Homme” (Villains), conoscono i Giuda; esempio di nostrano orgoglio ora accasati alla Burning Heart. Chissà se li ascolteranno mai i The Valium, che arriveranno a ruota, e se Ronson ci sente anche per una fascia di reddito decisamente più bassa: glielo auguro, significherebbe l’aver esportato un altro act splendidamente dinamitardo. Però, al telefono, risponderebbe l’anima del loose’n’roll: forse Small Faces, sicuramente Flamin’ Groovies. E la modernità degli Arctic Monkeys? Con buona pace del Turner: a casa.

Altro giro e altra giostra, guidata da una doppia coppia di fratelli Salernitani che gli Hanson gli fanno una pippa. Loro nascono circa quindici anni fa, ma nel 2017 si rendono conto che è arrivato il momento di fare il salto, di cambiare linguaggio – è il loro primo disco in lingua Inglese –, per battere il cinque alla storia di genere. E ci riescono, anzi ci vanno pure a bere con la storia e forse anche a letto. Disillusi dal circo italiota che latita nei pressi della musica, giocano l’all-in.

Approccio analogico e ampli a valvole, cercano ripetutamente quel suono – “Amazing Breakdowns“, viene mixato per ben tre volte nelle location di Londra, Bologna e Cava de’ Tirreni – che dai garage di un’America con alle spalle il sogno Sixties è arrivato fino alle lande del nord Europa, aggiornandosi, mutando in continuazione. Cos’è la modernità nel Rock’n’roll? Diremmo QUESTO, oppure una fandonia ben orchestrata, fate voi: che tanto siete sempre su quegli accordi e non avete ancora capito come sbronzarsi per il verso.

Ecco quindi una sfilata di sensazioni che tutte le crew Rock’n’roll più scapestrate del globo ameranno, dalle Turbojugend agli illuminati hellacopterologi; il sottobosco, nella figura sempre inutilmente iconografica della working class che ce la fa. A fare cosa? Ad essere se stessa. Chiamateli poveracci, più che altro Punk-Rockers.

Storia con un tocco personale, sudore diremmo. Ché se gli Hives di “Too Many Dreams Of Rock’n’Roll” ci portano a spasso per le bettole di Fagersta (Svezia), sarà quella sorta di Power-Pop Feat Hard Rock dall’anima Seventies à la Nicke Royale – degli Imperial State Electric – a segnare parte del tracciato (“Suzy“). I The Valium sanno perfettamente quello che fanno, e mandano al tappeto buona parte della scena in una mossa sola. E mentre “I Need You” – The Kinks, o versione The Rationals a vostra discrezione – si presenta dapprima come un’opera di ricalco (“I Hate You“), per poi cambiare splendidamente registro con un tocco sul refrain che ricorda il tremolo vocale del Biafra (Jello), spuntano dal nulla i Buzzcocks a gamba tesa – il singolo “Emily Davies“.  Il resto è il ricordo di quella volta che con “I Wanna Be Sedated” dei Ramones a palla sullo stereo della macchina avete creduto che il mondo fosse ai vostri piedi, e non era neanche vero, ma gli avete dato un calcio lo stesso – “Like Wonder” –, per sicurezza.

Data:
Album:
The Valium - Amazing Breakdowns
Voto:
51star1star1star1star1star