ZZ Top – Mescalero

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A guardare indietro ci rendiamo conto che la parabola discendente dei ZZ Top è iniziata subito dopo l’uscita di Eliminator (1983) , il disco che li ha consacrati come stella di prima grandezza del music-biz. Quell’album vendette milioni e milioni di copie e la fama di Gibbons e soci divenne planetaria. Da allora sono seguiti altri 6 studio album (compreso questo) e infiniti tour mondiali. Ma se dopo il flop pazzesco di “Recycler” era seguito un disco non eccelso ma comunque godibile come Antenna ora la situazione diventa davvero preoccupante: Dopo il modesto “Rhythmeen” era arrivato nelle nostre case il noiosissimo “XXX”,dopo averlo sentito pensavo che non si potesse fare di peggio e in parte avevo ragione. Mescalero non è su quei , bassissimi, livelli ma ci è vicino. Chi non è ferrato sulla discografia della band texana si chiederà cosa hanno fatto mai di così brutto, ve lo spiego subito: Innanzi tutto la scelta logistica di fare un disco con ben 16 canzoni è assurda per ben 2 motivi: Primo, la band non ha più idee da un bel po’ di anni, la logica suggerirebbe di concentrare le poche cose buone che riescono ormai a scrivere in una manciata di canzoni; se i brani di Mescalero fossero 7 o 8 il senso di pesantezza che esso ci trasmette non sarebbe così opprimente, se su 8 canzoni ne fai 4 brutte puoi ancora salvarti ma se ne fai 12 su 16 la cosa diventa grave. Anche “XXX” soffriva di questo difetto con le sue 13 canzoni, si vede che l’esperienza non gli ha insegnato nulla ed è proprio questo il secondo motivo per cui questa mi sembra una scelta assurda. Il precedente album è stato stroncato in toto dalla stampa e dai fans di vecchia data, come minimo ,visto che da esso son passati 4 anni, ci si aspettava una analisi critica per rimediare ai precedenti errori invece nulla, o quasi, è stato fatto. Francamente mi risulta difficile parlare delle canzoni di questo disco perché sono praticamente tutte uguali. Le linee melodiche son sempre le stesse prese pari pari da Eliminator e ripopostre con poche varianti da ormai 20 anni. Il suono della band è ormai diventato hard rock, le divagazioni boogie e tex mex che li hanno resi grandi con capolavori come “Tres Hombres” e “Fandango” sono sparite. Fanno la loro comparsa in alcune canzoni delle incomprensibili parti di fisarmonica e armonica , in lontananza, come in “Alley Gator”. La chitarra di Gibbons ormai è sempre più distorta, del suo suono limpido e ficcante del passato non si nota più traccia. Prendiamo ad esempio “Crunchy”: Questa canzone suonerebbe perfetta in album dei Limp Bizkit per intenderci. “Dusted” se possibile fa ancora peggio visto che ad un certo punto pare di sentire un skratch modello hip-hop. “Stackin Paper” non sarebbe nemmeno male ma suona di gia sentito e alcuni inserti elettronici stonano molto, comunque è una delle poche cose che si salvano. “Liquor” si avvale dell’uso dell’armonica ma il volume delle chitarre è talmente alto e distorto da sotterrare tutto, passiamo anche questa a Dust e compagni. Direi che è meglio fermarci qua. Mescalero è un disco brutto e noioso che ha però un merito: ci fa capire che forse gli ZZ Top hanno detto tutto quello che dovevano dire, restano una fenomenale live band ma in studio si rendono solo ridicoli. Meglio che si fermino prima di dilapidare completamente il credito guadagnato nei primi 15 anni di carriera ( gran bei tempi quelli, grandi dischi quelli). Speriamo che anche Gibbon, Hill e Bear se ne ricordino prima o poi e smettano i panni della band nu metal. Bocciato senza appello!!!