Sleeper – The it girl

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Il secondo album degli Sleeper è uno dei punti più alti non solo all’interno della carriera della band ma anche per il panorama inglese nell’epoca del brit-pop. Il tour di supporto ai Blur sembra aver giovato alla band che ne esce temprata nei live, fresca nelle idee e con un nuovo produttore, quello dei Blur. E’ facilmente distinguibile, infatti, il tocco di Stephen Street dietro il mixer (la cadenza di Sales of The Century ricorda quasi Tracy Jacks) con quella innata capacità di rendere il pop ancora più pop, donando all’album un’integrità dal punto di vista di suoni e strumenti. Tutto ciò non può che migliorare The It Girl che, bisogna ammetterlo, aveva già tutti i numeri per diventare un classico: le melodie sono semplici e ruffiane, mette di buon umore, è energico ma soprattutto ci sono dei chorus fulminanti (What Do I Do Now) che ti si attaccano addosso. Gli arrangiamenti sposano quel tanto che basta la ruvidità di gruppi come Elastica (dress Like Your Mother), il dandy-style dei Pulp (Shrinkwrapped), lo street-lyfe dei Blur (Feeling Peaky)e il vocalismo femminile e grintoso dei Catatonia (Stop You Crying). Il risultato è un mix strepitoso che conquista pubblico e critica, Louise Wener diventa la donna del momento eclissando le varie Justine e Sophie del panorama musicale sebbene i testi non brillino in fantasia e ironia, gli Sleeper fanno un salto nello starsistem diventando il gruppo di riferimento delperiodo (ricordo che “il periodo” variava tra un mese e un mese e mezzo!). Proprio mentre mezza Inghilterra pone la band sul posto più alto del podio cominciano però i malumori interni, le copertine fanno male alla band, considerata come una schiera di musicisti ai piedi di Louise, incominciano a girare voci sullo scioglimento, sulle carriere soliste, sui finti e veri litigi. Il più delle volte, come spesso accade, sono solo voci, ma alla fine faranno male alla band che tenterà, con poca fortuna, di ritornare sulle scene a distanza di un anno con Pleased to Meet You. Della serie “meglio ricordarli com’erano” e far girare ancora nel lettore Lie Detector.