Katatonia – Brave Yester Days

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Ecco quella che si dice una raccolta fatta con cognizione di causa. Molti fan dei Katatonia, ormai ex combo di gothic-doom melodico made in Sweden, hanno seri problemi a eperire il materiale di vecchia data, e qui mi rivolgo soprattutto quelli che seguono il gruppo a partire dai suoi album più celebri sotto la Peaceville. Gli EP, in particolar modo, sono sempre stati un oggetto di cruccio per i fan: la band capitanata da Jonas Renkse è infatti riuscita a dare del proprio meglio anche in essi, ponendovi dei pezzi davvero notevoli… il problema è oggi come oggi trovarli. Ma finalmente si è posto rimedio a questa lacuna.
I ringraziamenti li dobbiamo fare a un’etichetta tutta italiana, la Avantgarde Records di cui ho già spesso e volentieri tessuto le lodi: è grazie ai due album usciti per essa, i fantastici “Brave Murder Day” e “Discouraged Ones”, che la band ha raggiunto la notorietà, e visti i buoni rapporti rimasti fra Renkse e Roberto Mammarella (boss dell’etichetta e mastermind dei Monumentum), perché non pubblicare proprio qui in Italia un’antologia che risponda alle esigenze di chi volesse riscoprire le radici dei Katatonia?
Detto e fatto, ecco che dopo una lunga attesa è uscita “Brave Yester Days”, una raccolta davvero soddisfacente sotto ogni aspetto, quello grafico anzitutto: il doppio digipak, curato graficamente da Agni Kaster – le cui illustrazioni e foto sono della fattura del miglior Travis Smith! -, è qualcosa di esteticamente superbo, con un booklet esaustivo contenente liriche e credits degli album del periodo pre-Peaceville.
Il contenuto è ancora meglio: i brani sono stati rimasterizzati alla perfezione, e finalmente possiamo goderci tutti i vecchi EP. Avere una copa di “Jhva Elohim Meth” era ormai un’impresa impossibile, e invece qui ce lo ritroviamo in tutta la sua magnificenza, pienamente all’altezza del monumentale debut album “Dance of December Souls” (che sarebbe ora di ristampare anch’esso, e ve lo assicura uno che ha fatto i salti mortali per averlo), di cui ci vengono proposti gli excerpts “Gateways of Bereavment” e “Velvet Thorns of Drynwhil”. Due chicche sono i brani “Black Erotica” e “Love of the Swan”, entrambi di ottimo livello e tratti da una compilation promozionale d’epoca (“War Compilation Vol. One”) assolutamente irreperibile.
Personalmente ero già fra i fortunati possessori dell’EP “For Funerals to Come”, contenente quattro brani di livello ancora una volta indiscutibile: gli amanti dei Katatonia non possono non avere nella propria collezione questo EP. Dal già citato album “Brave Murder Day” sono tratti i brani “Murder” e “Rainroom”: la scelta di inserire brani dai due album dell’Avantgarde che sono comunque reperibili è forse l’unica cosa che non ho apprezzato della raccolta, a mio avviso sarebbe stato meglio inserire per intero il quasi irreperibile “Dance of December Souls”, ma forse a ben vedere due CD non sarebbero bastati. Visto il livello dei brani inseriti comunque non ci si può certo lamentare, questa antologia traccia una storia del gruppo assai completa ed esaustiva.
Gli ultimi due EP ad essere stati inseriti sono l’ottimo “Sounds of Decay” e “Saw you drown”, il quale contiene due brani apparsi anche su “Discouraged Ones” e chiude così l’epopea Avantgarde dei Katatonia. Ovviamente sono assenti gli EP realizzati per la Peaceville, che presumibilmente un giorno li raccoglierà anch’essa avendo già fatto questa operazione – e bene – con “Trinity” per i My Dying Bride.
Per i fan dei Katatonia che già non fossero in possesso di tutti questi brani, vale semplicemente l’imperativo «compratela!»: una release così succulenta non può certo mancare loro, e finalmente molti potranno coprire le falle nella discografia della band. Per chi invece conoscesse solo i Katatonia più recenti e fosse rimasto incuriosito dalla recensione o più semplicemente volesse scoprire gli esordi del gruppo, l’acquisto è più che consigliato visto il modico prezzo imposto al solito dalla Avantgarde, la qualità e la completezza del materiale.