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13 tracce per illustrare 13 diversi modi di sanguinare su un palcoscenico. “13 Ways To Bleed On Stage” è infatti il titolo del secondo lavoro, datato 2000, degli americani Cold. Prima scoperta di Fred Durst come A&R nel 1998, i Cold propongono un nu-metal intriso di grunge che li colloca all’interno di quella cerchia di gruppi di cui fanno parte Staind, Puddle Of Mudd e Sevendust, solo per citarne alcuni. Non sarebbe giusto però additare questa band, originaria di Jacksonville come i più quotati limpbizkit, come l’ennesimo clone post-grunge e “13 Ways…” lo dimostra ampiamente. Il disco si apre con “Just Got Wicked”, scelto (giustamente) come primo singolo: un pezzo malato, ossessivo e aggressivo venato di suoni industrial con un buon ritornello ed un ottimo arrangiamento. La profonda voce di Scooter Ward convince da subito, nonostante la somiglianza con il timbro di Eddie Vedder dei Pearl Jam, così come l’intera produzione che dà al lavoro un suono potente e pieno di piccole sfumature, molto più pulito dell’omonimo album d’esordio. La successiva “She Said”, tra i brani migliori dell’album, è un mid-tempo rock introdotto da una triste linea di pianoforte che sprofonda in un refrain che arriva direttamente dalla Seattle anni ’90. Si prosegue nella stessa direzione con “No One” e “End Of The World” per allentare il passo con “Confession” e “It’s All Good” dove atmosfere dark e melodia la fanno da padrone. Poi è la volta di “Send In The Clowns”: grande strofa, buon ritornello e ottimo bridge costruito sulla follia delle urla della special guest Aaron Lewis (cantante dei sopraccitati Staind), forse il più bel pezzo del cd. Dopo una canzone così ci si aspetta che il tono cali almeno un po’ e invece bisogna ricredersi ancora una volta perché i Cold infilano un’altra quaterna di canzoni ben scritte come “Same Drug”, Anti-Love Song” (gradevole l’alternanza fra suoni acustici, distorti ed altri di derivazione industrial), “Witch” e “Sick Of Man”, una ballata dalla melodia sbilenca che ci conduce pian piano verso la conclusione del lavoro. Conclusione affidata ad un’altra buona ballata, questa volta completamente acustica, intitolata “Bleed”: suonata e cantata solamente da Scooter Ward in coppia con Aaron Lewis.
“13 Ways To Bleed On Stage” è con ogni probabilità il migliore dei tre album pubblicati dai Cold perché costituisce un enorme passo in avanti rispetto al primo per quanto concerne la scrittura, l’arrangiamento ed i suoni dei brani e perché le idee in esso contenute sono più a fuoco rispetto al terzo. Certamente non un disco impedibile ma un buon ascolto per tutti i fan del nu-metal e affini.
Curiosità: il chitarrista Terry Balsamo suona ora in pianta stabile con gli Evanescence orfani del fondatore Ben Moody. Circolano voci sul possibile scioglimento della band ma Scooter Ward nega rispondendo che è in preparazione un nuovo disco.