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Strano talento, l’inglese Terry Reid. Una carriera trentennale che definire “ai margini” è poco. Un inizio da enfant-prodige a fine anni ’60. Poi due gemme datate 1973 e 1976, dopo di che il nulla, o quasi: una manciata di album sicuramente prescindibili. Due gemme, dicevamo. Una è THE RIVER (73), l’altra SEED OF MEMORY (76). Due dischi molto diversi dalle cose, pregevolissime, del primo periodo. Il Terry Reid degli inizi era un musicista molto “British-blues” : YARDBIRDS, FREE ecc.. Questi album, invece, hanno un suono decisamente americano, quasi country-oriented per certi aspetti.
Va detto che, in genere, si tende a considerare THE RIVER come il capolavoro di Reid, ma io questa volta voglio parlare di SEED OF MEMORY; un disco come ce ne sono pochi, cantato e suonato in modo impeccabile e, per quanto mi riguarda, uno dei dischi più belli che abbia mai sentito.
C’è un’immagine sul retro della copertina del disco : un dipinto in bianco/nero raffigurante una scogliera ed un mare in tempesta. Ecco, questa immagine è lo specchio del contenuto di questo album: 8 canzoni nostalgiche, suadenti ; cantate con una intensità da lasciare senza fiato. E, sopra di tutto, la meravigliosa voce di Reid: un pò ROBERT PLANT e un pò ROD STEWART. Impagabile.
FAITH TO ARISE apre il disco. E’ una ballata dal ritmo sincopato, vicina a certe cose di NEIL YOUNG. Una steel in sottofondo (D.LINDLEY) insegue la voce di Reid, che sviluppa una melodia dai toni vagamente jazzati.
IL secondo pezzo è SEED OF MEMORY, che dà titolo all’album. Siamo già ai vertici assoluti del disco. Una canzone perfetta, suadente, musicalmente raffinatissima. La voce di Reid graffia con dolcezza. Il ritmo è scandito da una batteria scarna. Grandissimo brano.
Le seguenti BRAVE AWAKENING TO BE TREATED RITE sono due ballate dai toni notturni di grande intensità: a volte appare un violino delicato. E’ un disco di grandissima musicalità; sviluppa armonie efficaci e mai scontate in un contesto di grande semplicità.
OOH BABY (MAKE ME FEEL SO YOUNG) è un brano vagamente soul, con una ritmica piuttosto incisiva e un bel sax che rifinisce il tutto. Il solito virtuosismo vocale di Reid fà il resto.
THE WAY YOU WALK è un rock piuttosto tirato, fà venire in mente il Terry Reid degli esordi, o i CREAM. Chitarra elettrica in evidenza, mentre basso e batteria pulsano in modo energico.
Con THE FRAME si torna a toni piu’ pacati. Aleggia sempre questo strano mix di country, soul e jazz che rende la maggior parte di queste canzoni davvero difficili da descrivere.
FOOLING YOU chiude il disco. E’ forse il capolavoro di questo grande album; una ballata nostalgica di grande intensità. Un sax notturno e un organo colorano, mentre la voce di Reid crea melodie astrali. Pathos alle stelle. Grandissimo pezzo, vorresti non finisse mai.
In conclusione cosa dire. Disco tanto bello quanto sconosciuto, da parte di uno dei tanti “perdenti” della storia della musica.