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Nonostante il brano più famoso e rappresentativo degli statunitensi Electric Prunes, glorioso complesso psichedelico degli anni 60, si trovi nel primo ed omonimo album, è con ogni probabilità “Underground” (1967) la loro opera migliore, almeno per temi squisitamente psichedelici. Se infatti manca l’hit di successo e l’ effetto sorpresa creato da quella bellissima “I had too much to dream”, “Underground” vanta una maggiore propensione alla suggestione lisergica, aspetto che risalta subito nel primo trittico d’apertura “The Great Banana Hoax”, “Childredn Of Rain”, e “Wind Up Dolls”, allucinate composizioni strutturate su ritmi percussivi a volte tribali, squarciate dai fendenti della visionaria chitarra elettrica di Ken Williams. Composizioni come “Antique Doll” e “I happen to love you” mettono in luce tutta la verve psichedelica degli Electric Prunes, mentre vanno in ombra gli istinti garage punk degli esordi, sebbene qualche riferimento agli Stones, specie nel cantato di James Lowe, sia ancora individuabile. Clamorosi i feed back e i crescendo di “Dr. Do-Good”, un brano realmente sorprendente, strutturato su un innocuo rock and roll e devastato dalle allucinazioni psichedeliche di questo straordinario collettivo di Seattle. Il soffice e mistico intimismo espresso in “I”, fanno di questo brano uno degli episodi di maggior rilievo di “Underground”, dove si apprezza un notevole gusto per il particolare, ricavato da una sorta di sitar sullo sfondo e da evocative percussioni che avvolgono l’ascoltatore in un trip che sembra a tratti non conoscere fine. Da applausi la sussurrata interpretazione di Lowe. Una lancinante e deviata frase di chitarra apre la successiva “Hideway”, ipnotica, terribilmente pulsante sulle strutture di percussione, affascinante, pregna di stop and go che sfociano nello spettacolare e brevissimo solo di chitarra che richiamano alla mente stralunate geometrie armoniche di matrice orientale. Il sostenuto acid rock di “Long Day’s Flight” chiude questo album epocale, un classico per ogni amante del rock psichedelico, una opera che va di diritto ad affiancarsi agli album blasonati di Jefferson Airplane e Doors, ma che, rispetto a questi nomi, probabilmente vanta maggior fascino e una magia particolare difficilmente riscontrabile altrove. “Underground” oltre ad essere dunque uno dei maggiori esempi di rock psichedelico che abbiamo ereditato dalla Summer Of Love, rappresenta anche il punto di non ritorno della carriera artistica degli Electric Prunes, poiché da qui in poi il gruppo si sfalderà in seguito alle ambizioni del controverso “Mass in F Minor”, un’opera pretenziosa dal vago sapore religioso e dalle evidenti tinte pre-progressive, lontane dalla freschezza artistica espressa in questo album. “Underground” è oggi disponibile in cd Rhino con 2 (trascurabili) brani di stampo garage aggiunti.