Raging Speedhorn – How the Great Have Fallen

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Raging Speedhorn, un nome dalla facile aggettivazione: incazzati, grezzi, trascinanti. Senza nessuno speciale passo avanti dal precedente album, i ragazzi di Corby ci ripropongono il loro letale mix di metal, sludge e hardcore che, in mezzo ai duecento dischi “avanti” e “intelligenti” che escono nell’ambito estremo al giorno d’oggi, fa proprio piacere spararsi. Perché? Perchè i Raging Speedhorn non si sono fortunatamente ancora scordati il significato della parola “groove”, e ripescandolo dai migliori anni 70 ce lo ripropongono in un ottica estrema, tirata, urlata, distorta al limite del gain e annegata in un mare di feedback, accompagnato da caldi riffoni grassi e fottutamente southern. E un mix del genere sparato dritto in faccia non può che farci piacere. L’accoppiata formata dalle prime due tracce è un’irresistibile richiamo a presenziare obbligatoriamente alla loro prossima data dal vivo nel raggio di 500 chilometri, solo per godersi quei 5-6 minuti di pogo sfrenato che promettono di scatenare. Per non parlare delle restanti canzoni. Allora dov’è il problema di questo disco? Sostanzialmente è nella poca varietà, perché dopo la bella Dead Man Walking che bene o male prosegue il discorso delle prime due tracce, cominciamo a incespicare su episodi meno riusciti, come “How Much Can a Man Take?”, “Fuck You! Pay Me!” o “The Infidel Is Dead”, superando la metà del disco già con qualche dubbio, e arrivando ad una finale che si regge solo sulla immensa “Slay the Coward” e su “Don’t Let the Bastards Grind You Down”, asfissiante cavalcata sludgecore decisamente riuscita. Un po’ troppi quindi i pezzi con poco tiro (quasi sempre i più lenti) per parlare di capolavoro, assolutamente devastanti invece quelli con un tocco hardcore/metal in più. Un disco, riassumendo, gustoso, marcio e incazzato con sincerità, senza troppi fronzoli e con la giusta carica, che però presenta tre o quattro pezzi decisamente trascurabili. Alla fine comunque questi ragazzi si meritano il pieno supporto, perché la musica estrema con ancora qualcosa da dire passa anche tra le ringhianti chitarre di questo dischetto, e non è poco. PS: Si segnala la limited edition UK con 2 bonus tracks e un DVD contenente alcune tracce video. For fanatics only.