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“Bòttana industriala” era il siculo grido liberatorio con cui il marinaio Gennarino Carunchio si rivolgeva alla sua (ex) schiavista, madama Raffaella Pavoni Lanzetti, una volta naufragati su un’isola deserta, dove la nobile inetta dovette sottomettersi all’esperienza (pratica e sessuale) del Maschio Ultraproletario; prima di essere rifagocitati dalla propria quotidianità sociale, i due conobbero un impulso amoroso così passionale da sconvolgere qualsiasi ordine classista, alla facciazza di Marx ! A più di trent’anni di distanza dai fatti di “Travolti da un Insolito Destino Nell’Azzurro Mare D’agosto” nella provincia industriale americana Carunchio è noto con il nome di Mark Lanegan. Rocker cinico e disincantato, con alle spalle una gioventù di eccessi e cazzate, ha visto molti amici sparire col tempo e ha deciso di non credere più a niente. Esce di casa solo per comprare il whiskey o per dare una mano, quando gli viene chiesto, agli uomini che sono rimasti al suo fianco: per il resto divide il proprio tempo tra le sigarette e l’affezionata sei corde… Da oltremanica alcune lettere arrivano a turbare la sua quiete solitaria tutta fumo-e-alcool, ricordandogli l’esistenza di tale Pavoni “Campbell” Lanzetti residente nei quartieri bene di Glasgow, ora anche “militante” ( e questo Mark davvero non se lo sarebbe aspettato) tra le fila di un gruppo chiamato Belle and Sebastian, ovviamente nella parte di Belle. Doveva essere uno di quei gruppi europei tutti fru-fru, sui quali era abituato a scherzare pesantemente con i suoi amici dopo il terzo Jack Daniels . E riguardo a quel Sebastian, beh, un nome di quel tipo non faceva pensare certo ad un uomo con molto pelo sul petto, quindi nessuna meraviglia che Isobel avesse sentito il bisogno di scollarselo di dosso per un po’. “La passione per gli sbarbatelli dura quel che dura” si era detto fra sè Mark, abbozzando poi una delle sue risatine di rauco sarcasmo. Fatto sta che le lettere profumate della gentile fanciulla facevano leva sul suo “buon cuore” ( altro tossicchio divertito ) verso un incontro per corrispondenza che riuscisse a rompere, almeno virtualmente, quel mare apparentemente ineludibile che separava i loro corpi. Chissà come, chissà perché il nostro uomo si sorprese a risponderle e, in meno tempo di quanto possiate immaginare, a suonare e a scrivere per lei. Per dodici volte buone le loro voci attraversarono il mare e si intrecciarono in un cupo ma sensuale gioco di coppia, dove quei due si divertirono come pochi altri a rigiocare i soliti ruoli e, talvolta, a invertirsi le parti. Ognuno diede qualcosa e qualcosa d’altro ricevette in cambio: Lei rise dello spietato umorismo di lui, Lui imparò davvero ad apprezzare la dolcezza di lei. Tutto sempre e comunque sottovoce. Una volta finito, ognuno sarebbe tornato dalla propria parte dell’Azzurro Mare D’Agosto: lei di nuovo con i giovani beneducati della Scozia, lui ancora al bar con i suoi vecchi a scherzare e a dirsi tutto…tutto, tranne questo.