35007 – Phase V

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Quello che mi accingo a recensire è per il sottoscritto il più bel disco del 2005. Poche parole dunque per descrivere gli olandesi 35007, un gruppo straordinario, con almeno un capolavoro alle spalle (“Liquid”) e completamente fuori dalle mode, dalle tendenze discografiche. Per questo nuovo capolavoro, che risponde al titolo “Phase V”, il gruppo ha deciso anche di tralasciare gli unici appigli che potevano portare ad un pur moderato successo, ovvero quei tratti Stoner che li hanno fatti sempre accostare ad altri nomi culto della scena. “Phase V” è un trip acido e psichedelico di rara efficacia, è arte allo stato puro, improvvisazione, coraggio artistico, e immortala un gruppo in grande salute alle prese con sonorità che sembrano catapultarci direttamente nel cosmo sconfinato, grazie ad un sapiente utilizzo di chitarre sature ed evocative, synth analogici, feedback, delay, il tutto sostenuto da un basso e da una batteria letteralmente pulsanti. Non ci sono titoli per le canzoni del disco, solo riferimenti numerici che hanno probabilmente a che fare col timing di queste, con tutta probabilità per sottolineare che in fondo si tratta di un viaggio psichedelico che va fatto dall’inizio alla fine senza possibilità di fermate intermedie, tutto in un solo respiro. Stilisticamente e qualitativamente siamo su livelli impensabili per moltissimi gruppi alle prese con questo genere: non credo di esagerare affermando che in più di un momento sembra di star assistendo ad una versione attuale delle lunghissime jam dei Pink Floyd post Barrett, quelli di fine anni 60. Non credo di dovermi dilungare oltre. Un solo consiglio: fatelo vostro, è questo il disco del 2005!