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Inserisco il cd e penso subito di aver sbagliato e di stare ascoltando i Subsonica di “Amorematico” o giù di lì. Invece no, sono proprio gli Alienazione di “Identità”. Ovvero un clone della nota band di Torino tanto amata dai giovani: stesso stile, stessi suoni, stesso tipo di canzoni, stesse melodie del cantato, stessa voce e stessa intonazione. Questo può sembrare un complimento, ma non lo è. Anche perché non ha senso creare un gruppo fotocopia, ciò a prescindere dal fatto che a me gli originali possano o non possano piacere. Non ha Alcun senso. L’unica differenza è nel fatto che le canzoni sono meno belle, una sorta di collezione di b-side del gruppo di Samuel e Boosta. Certo, cambia anche l’origine geografica: nord-est invece che nord-ovest, ma poco importa. Quello che importa è che esistono gruppi che vogliono essere in tutto e per tutto come altri, senza voglia di provare cose nuove, di fare cose diverse, di mettersi in gioco, e questo mi fa incazzare. Primo perché se voglio ascoltare certa musica ascolto i Subsonica e non loro. Secondo perché non chiedo così tanto, non chiedo di fare gli sperimentatori estremi a tutti i costi. No. Vorrei solamente approciarmi a canzoni che mi dicessero qualcosa. Alla fine ammetto senza problemi che le canzoni non sono proprio orrende, che l’Ep è registrato ottimamente, il tutto è ascoltabile, ma non basta. Qui allora ci sono due possibilità: il gruppo decide di impegnarsi per davvero, oppure si crogiola in questa vita musicale che sa di fotocopia. Se questo avviene, beh, che vadano a suonare alle feste dei sedicenni al liceo o a strizzare l’occhio ai seri e preparati vj di TRL.