Thom Yorke – The Eraser

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Thom Yorke è come un panorama, uno di quegli scorci sul mare che al tramonto non possono che lasciarti senza parole, uno di quegli spazi a cui vuoi bene ogni volta che lo guardi, che ti fa sentire la grandezza del tutto, e che a ogni sguardo cambia a seconda della luce che lo illumina.
Thom Yorke è così per me, e questo disco solista è semplicemente una delle sue tantissime sfaccettature magnifiche.
Se poi alla sua voce, che accompagna la mia vita dagli anni ’90, si aggiunge quell’elettronica raffinata ed elaborata che va dai gruppi tedeschi di casa Morr alle migliori creazioni degli ultimi Radiohead non posso far altro che emozionarmi per ogni nota che esce dallo stereo.
Tra “The clock” che sembra uno splendido ibrido tra “The gloaming” e “I might be wrong” e la ritimica tiratissima accompagnata da quel fantastico mugolio di “Skip divided”, tra il capolavoro “Analyze” e la chiusura perfetta di “Cymbal rush”, un album da brividi, perfetto in ogni suo brano e in ogni suo momento, uno di quei lavori veramente con pochi eguali.
Se c’è un disco da comprare e da ascoltare allo sfinimento quest’anno secondo me è questo, aspettando il ritorno della “base” Radiohead da cui Thom s’è assentato qualche minuto per darci questo gioiellino e per permetterci di guardare con sempre maggior affetto questo impagabile panorama da cartolina illuminato da un sole che non può non rimanere nel cuore.

Emanuele Binelli

Non parlerei tanto di un disco umile, quanto piuttosto di un disco pretenzioso. Mi spiego meglio, non basta l’elettronica dal gusto analogico e deliziosamente sporcata dal duo yorke-godrich per farmi pensare ad un lavoro fatto nello stanzino o nella cameretta di Thom con un Amiga500. Qui non ci sono mezzi termini, Thom yorke vuole fare il cantautore, niente storie, ma la sua stella non sfavilla sempre e a volte il tono generale assume una cupezza monocorde priva di inflessioni. Ma quando brilla allora Thom non scrive una bella canzone, ti scrive il capolavoro (“Harrowdown Hill”), riuscendo addirittura ad essere radiofonico, non banale, ricercato e allo stesso tempo pop(olare) e comunicativo, in una parola, eversivo. E poi questo disco nonostante non goda dell’algida bellezza di ‘Kid A’, oppure della sensualità di ‘Hail To the Thief’, è comunque un lavoro avanzatissimo, amabile, prezioso, fragile e lontano come un ideogramma alieno trovato chissadove. E mentre ascolti, ti accorgi che sta illuminando strade future, parla linguaggi incommensurabili con quello che accade intorno, ma comprensibili, e semina pensieri, spinge in avanti, e senza paura dico che è quello che potrebbe essere la musica, del nostro tempo, liberata infine dal music biz.
I suoni e le soluzioni sono raffinatissime e scoppiettanti, sullo stile di alcuni remix voluti da Thom Yorke all’altezza di ‘Hail to the Theif’, contenuti – insieme ad altre cose acustiche – in un curioso ep dal prezzo un po’ troppo elevato, ma che difficilmente ho scollato dal lettore della mia macchina, che va sotto il nome di ‘Com.Lag’ (il remix di “skttbrain” o “remyxomatosis”!). Il fatto è che qui, a differenza di ‘Com.Lag’, l’anima acustica e quella turntablistica del Thom Yorke da solo trovano il modo di manifestarsi insieme e all’interno di ogni brano come in una tesi di melodia e di linea vocale ed un’antitesi decostruttiva di scoppiettante elettronica, fuse in un’unica deliziosissima fanìa per ogni traccia. When you walk in a room everything disappears/ when you walk in a room is a terrible mess/ when you walk in room I start to melt/ when you walk in a room I follow you round like a dog/ I’m a dog , I’m a dog, I’m a lap dog /I’m your lap dog. yeh (“Skip Divided”). E non è solo qui ma anche nelle successive “Atoms For Peace” o “Cymbal Rush” che la linea melodica di Thom ti prende alla gola e ti fa correre un brivido lungo la spina dorsale. E allora capisci il maestoso lavoro di eliminazione, di disossamento e scarnificazione dei brani che è stato compiuto, perché da questa violenza sulla melodia emerga un nuovo mondo di linguaggi e di parole più adatto a descrivere i giorni a venire e a compiere l’esorcismo del freddo. Abbiamo un nuovo cantautore, ed una chiamata alle armi insieme. Come al solito grazie Thom.