Subsonica – Terrestre Live E Varie Altre Disfunzioni

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Poteva essere pericolosamente noioso imballare un altro live dopo un solo album in studio, ma soprattutto dopo il meritato risultato ottenuto con ‘Controllo Del Livello Di Rombo’ che di adrenalina pura ne aveva già tirata su parecchia in quel non tanto lontano 2003. A tal proposito, i cinque irrequieti figliuoli di Torino si bloccano di fronte allo scontato binomio Terrestre-Live, consapevoli della difficile impresa (o almeno così viene naturale immaginare), e ci accostano uno dei loro allettanti vocaboli da terzo millennio. Tralasciando gli inutili preamboli, questa seconda uscita in casa EMI è salva in zona cesarini. Due cd appunto. Uno live, con i momenti salienti dell’esibizione svoltasi al MazdaPalace di Torino, che scivola via abbastanza freddamente tra ricordi scoloriti e urla puberali, e uno in studio. L’esperimento acustico svoltosi per MTV-Storytellers aveva già colpito un po’ tutti per la sua ottima riuscita rispetto alle aspettative, e mettendo da parte le storielle sulla sfida/scommessa fatta con Pupo ai tempi di Sanremo, a parer nostro i Subbbsonica stavolta c’hanno proprio preso gusto, cogliendo subito che la dimensione elettroacustica in Casasonica sarebbe stato esattamente quello che serviva per assicurare più plausi che fischi.
Per un gruppo che ha fatto della sperimentazione elettronica la sua carta vincente, pensare a qualcosa di insolito non poteva non condurli idealmente nel distensivo mondo orientale e verificare con le proprie orecchie quale effetto potesse provocare portare un pezzetto d’India lungo i Murazzi. Il risultato migliore in questo senso è sicuramente il fascino orchestrale di “Le Serpi”, che pur differenziandosi di poco, batte l’autentica, guadagnando finalmente consistenza e significato.
Tutti I Miei Sbagli, brano che nel tempo (sarà per l’intento sanremese o per la sua semplice comprensibilità) aveva purtroppo profondamente annoiato, anche in questo caso pesta l’originale già dal filmico incipit del Boosta.
Ma il loop assoluto si concede di diritto a “I Chase The Devil” che a scossoni di dub elettronica e reggae d’altri tempi ne esce vittoriosa, senza alcun dubbio esaltata dalla riuscitissima interpretazione di uno strampalato mc “Mobile” Victor.
Purtroppo in questo esperimento “Preso Blu” e “Incantevole” spogliano il risultato di solidità e freschezza (che peraltro la seconda non ha mai avuto), anche se fortunatamente “Lasciati” e “Ancora Ad Odiare” riescono nuovamente a rivestire il contesto di spessore, da una parte strizzando l’occhio alla Giamaica e dall’altro usufruendo in conclusione di un timbro meno languido e finalmente più testosteronico.
In buona sostanza se ‘Terrestre’ aveva lasciato perplessa una consistente fetta di seguaci, questo ‘Terrestre Live E Varie Altre Disfunzioni’ ci riesce allo stesso modo, con un’unica considerevole variante che paradossalmente fa di una disfunzione il tutelante vantaggio per l’acquirente spassionato.