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Fin dal primo ascolto di ‘Dividing Opinions’ ho avuto l’impressione che quello che stavo sentendo fosse qualcosa di più di uno strano disco indie-rock.
Il nuovo lavoro dei Giardini di Mirò non si limita alla semplice contaminazione tra generi, le parti elettroniche ad esempio sono spesso presenti ma mai intrusive e riescono anche a non prendersi subito l’etichetta “ci han messo il goccio di Morr music”, questo grazie anche alla collaborazione di musicisti esperti come Apparat; allo stesso modo gli episodi più post-rock, come la fenomenale “July’s stripe”, riescono a ricordare il tanto amato ‘Rise and fall of academic drifting’ senza arrivare mai all’auto-plagio, come un’evoluzione sonora non evidente ma ben percepibile per l’ascoltatore.
Non mi resta a questo punto che rischiarmela e parlare di post-indie.
I Giardini di Mirò infatti, non so se per caso, per volontà o per svarione mio, hanno composto un disco che si, ricorda molte delle esperienze musicali che tanto han fatto parlare e scrivere negli ultimi anni, ma non si arriva mai a etichettarlo subito con una di queste facili classificazioni; allo stesso tempo tutte le sonorità convivono perfettamente, ma lo fanno con attività, senza fermarsi a uno stato di stasi, arrivando quindi non a un nuovo suono, ma a un nuovo modo di suonare determinate canzoni.
Per tutto ‘Dividing Opinions’ ho la sensazione che qualcosa mi sfugga, come se i Giardini di Mirò avessero nascosto qualcosa di splendido e illuminante tra le loro note, qualcosa che per ora credo solo di percepire, ma che mi fa adorare questo album sia nell’inizio fulminante della title-track, che nella fantasia melodica del singolo “Broken by”, sia nella perfezione sonora di “Cold perfection” con il finale che riesce ad essere esplosivo senza bisogno di schitarrate che nella dolcezza amniotica di “Spectral woman”, fino all’energico capolavoro finale “Petit treason”.
Si tratta quindi di un capolavoro? Al momento non so dirlo, anche se propendo per il si, sarà il tempo a deciderlo. Nel frattempo mi avvolgo in queste nove canzoni e me le godo tutte col sorriso stampato sul volto.