Xela – The Dead Sea

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Oggi il buio sembra meno scuro del solito, i movimenti vengono rallentati enfatizzando sulla grazia dell’anatomia umana, la spessa polvere grigia accetta volentieri le tracce del passaggio delle suole sulla superficie lunare, mentre le note dell’ultimo disco di Xela vanno a perdersi nell’infinità dello spazio.
I suoni elettronici vanno a fondersi con trame acustiche in questo ‘The Dead Sea’, lavoro complesso, impegnativo, ma totalmente avvolgente, trascinante, spaziale. La cura per le combinazioni di note va a creare intere galassie di melodie magnifiche, pianeti la cui quiete incute in chi decide di osservarli un pensiero quasi timoroso, come se tutta quella calma nascondesse qualcosa di selvaggio. La musica che Xela, questo appassionante creatore di mondi, compone può sembrare una tranquilla esperienza di musica ambientale, il problema è che risulta impossibile trovare un ambiente di riferimento, intimorendo così l’ascoltatore fino a portarlo a perdersi.
È proprio questo smarrimento emotivo, questa perdita di contatto con la realtà che questo fenomenale artista riesce a infondere nell’ascoltatore che mi fa amare questo disco, come una pazzesca passeggiata nello spazio in preda alle strane leggi della forza di gravità che in questo caso prende il suo imbattibile potere da semplici, meravigliosi, grovigli di note.