Attitudine, ricerca, energia: la musica di Claudio Rocchetti

  • La proposta musicale di Claudio Rocchetti, sia da solista che con le sue esperienze in gruppo (3/4hadbeeneliminated, Zurich Against Zurich, Olyvetty), è secondo me una delle più particolari, personali e uniche dalle quali ci si possa far affascinare ora in Italia. Assistere a un suo concerto è un’esperienza che si ricorda a lungo e su cui si medita parecchio anche a distanza di molte settimane, così come è sempre sorprendente perdersi nelle sonorità dei suoi dischi. Ho raggiunto Claudio via e-mail per fargli qualche domanda:

    Rocklab: Partendo dalla tua proposta come solista, porti in atto, sia con i tuoi dischi che durante i tuoi concerti, una manipolazione sonora che nella sua violenza riesce ad attrarre incredibilmente l’ascoltatore. Come nascono queste tue sperimentazioni e quali sono gli obbiettivi che ti poni nel realizzarle?

  • Claudio: Il mio live nasce dall’esigenza di coniugare l’impatto e l’energia dell’hardcore e di certo metal, con i suoni e l’approccio della musica sperimentale… alla fine il risultato è un magma noise dalle stratificazioni complesse e dalla forte gestualità, ma il tutto non è il risultato di una particolare pregettualità ,è la semplice risultante di tutti i fattori determinanti nella mia vita: attitudine, ricerca, energia.
  • R: Andando invece alle tue esperienze “in gruppo”, come ad esempio 3/4Hadbeeneliminated, pur nella diversità dei risultati quanto sono artisticamente collegate al tuo progetto solista?
  • C: In ogni progetto metto in gioco meccanismi e modi di operare che scoprono innanzitutto me come persona, quindi tutto il mio vissuto e tutto il mio background. Non importa che il progetto in questione siano i 3/4HadBeenEliminated, gli Zurich Against Zurich oppure OLYVETTY, in ognuna di queste esperienze c’è la mia presenza innanzitutto come ascoltatore, poi, in seguito, in
    ognuno di questi progetti cerco di mettere in gioco la parte di me che più mi sembra adatta… un lato della mia esperienza che possa squadernare il tutto per bene…
  • R: Trovo che in questo momento le proposte legate alla musica avanguardistica italiana siano tantissime e che la qualità sia molto alta, ma divisa tra artisti particolarmente chiusi, quasi elitari, e altri che fanno di tutto per rendere sempre più accessibili le sonorità più complesse. Come vedi te questo panorama musicale?
  • C: Non credo affatto di fare nulla di avanguardistico. Io credo di voler comunicare (e questo non significa dover tirare in ballo le masse o il “pop”), semplicemente. Cerco sintonie e comunicazione obliqua in ogni cosa che faccio, sia questa un live o un disco. In linea di massima cosa pensano o cosa fanno gli Artisti d’Avanguardia non è cosa che mi riguarda o interessa.
  • R: Tornando alla tua dimensione live, dopo il tuo concerto ho sentito tantissimi pareri entusiastici anche da parte di persone normalmente non sono solite ascoltare sonorità come le tue. Come reagisce normalmente il pubblico alle tue esibizioni?
  • C: Le reazioni sono molto diversificate, anche se di norma c’è sempre una parte del pubblico che reagisce con forza esaltandosi o urlando: questa è solo una parte, ovviamente la più visibile, delle reazioni. E’ quella che nell’immediato da più soddisfazione e che restituisce almeno una dose delle energie appena spese…
    Vuol dire che il pugno appena assestato ha raggiunto il bersaglio.
  • R: Parlando della tua musica, io l’ho trovata molto grintosa, potentissima, come una valvola di sfogo dai risultati imprevedibili. Sei d’accordo?
  • C: Si. Almeno in parte. Questa è la lettura più immediata (e quella che preferisco), poi possono entrare in atto tutta una serie di significati sedimentati tra tutte le varie azioni del live (la memoria, la presenza fisica, la fatica, la tecnologia negata..)
    che stanno in secondo piano e sono molto più soggettivi e velati.
  • R: Come musicista provieni dall’hard-core, non sei il primo che conosco che da queste origini arriva a territori musicali più personali, indefinibili e sperimentali. Quanto conta il tuo passato nelle tua proposta musicale attuale?
  • C: Il mio passato è tutto (come lo è la visione del futuro). Nessuna parte di me si è persa per strada, tutto è qui e ora, rimasticato e rinnovato, diverso, ma pesantissimo e decisivo.
  • R: Per finire, oggi Claudio Rocchetti come vede la sua musica di domani?
  • C: Per fortuna non ho piani troppo precisi per il futuro, prevedo solo più noise e violenza da una parte.. e alcune sorprese dolci e malinconiche dall’altra…
    Parlando dei singoli progetti: in solo uscirà un vinile per smallvoices tra pochissimo (these are the days), il prossimo 3/4HadBeenEliminated è ormai pronto e uscirà bifronte per Soleilmoon. Poi ci sarà un 7″ con ZurichAgainstZurich un doppio LP parecchio strano per OLYVETTY e una cassetta in solo per LongLongChaney….
    E poi vorrei suonare il più possibile, come sempre, le prossime occasioni in giugno!