Faveravola – La Contea dei Cento Castagni

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Prima di scatenarvi con critiche e accuse per una musica evidentemente retrò, è bene valutare le caratteristiche oggettive di questo album e dei suoi autori. Faveravola è un nucleo di musicisti attivi negli anni 70 attorno a bands non proprio conosciutissime come Diamond Red, Le Tarme, Dinoterium Rex, ritrovatisi oggi a dar vita ad un’opera che affonda nei bei tempi che furono le sue profonde radici. ‘La contea dei cento castagni’ è dunque un’opera epica, figlia dell’estro compositivo del tastierista Giancarlo Nicorelli, in cui confluisce una musica pastorale e delicata, ben raccontata da melodie dal grande respiro ed in genere da una spiritualità tipicamente sinfonica. Hammond in buon rilievo, flauto e violino a ricamare suadenti trame sugli sfondi incantati, sono i ricorrenti slanci sonori che i Faveravola utilizzano per esemplificare la loro idea di progressive all’italiana. Ed è un’ idea piuttosto canonica e rassicurante, del resto sempre piacevole all’ascolto, arricchita anche da piacevoli spunti folk alla maniera di Branduardi, nonché dai soliti ricordi dei grandi nomi dell’epoca progressiva, di cui vi risparmio l’elenco. Tra i molti artisti che hanno contribuito alla realizzazione di questo cd, mi preme segnalarvi la presenza di un mostro sacro come Aldo Tagliapietra de Le Orme, il quale si concede una licenza dal suo gruppo di origine per prestare la propria voce nel dialogo tra il fiume e pescatore in “La piana dei temoli del Livenza”, l’episodio più esteso e articolato dell’opera, con ogni probabilità anche il più riuscito e, per certi versi, toccante.
Consigliato.