Intervista a Cut of mica: Quando le emozioni diventano matematiche

  • Veri e propri beniamini degli appassionati di musica genovesi, i Cut of mica hanno fatto recentemente uscire il loro disco d’esordio “Finally it’s Friday” per l’etichetta dei Meganoidi, la Green fog records. Un ottimo album math-rock, energico, passionale e convincente, capace di far conoscere pienamente l’anima e la forza del gruppo. Ecco un’intervista per addentarsi ancora meglio nelle tematiche e nella musica di questo trio:

    Rocklab: Partiamo dal disco, “Finally it’s friday” ha una sua etica, una forte critica al mondo del lavoro e alle sue leggi. Come può essere reso più chiaro questo messaggio di fondo? Come le vostre esperienze lavorative esterne alla musica han formato questa rabbia?

  • Cut of Mica: Non parlerei di rabbia, piuttosto di sana consapevolezza. Consapevolezza che la coscienza di classe, dove con classe intendiamo l’insieme dei lavoratori che percepiscono uno stipendio, non esiste. Non è un caso che il termine classe operaia sia caduto in disuso mentre quello di classe dirigente è ancora ampiamente diffuso. La classe dirigente sa chi è, cosa vuole, e come ottenere. I lavoratori salariati, questo comune sentire non ce l’hanno più. I tempi cambiano caro mio.

    Finally it’Friday è un omaggio alla movida della nostra città natia che si scatena il Venerdì.

  • R: Nell’album vengono anche riproposte le due canzoni del demo uscito quando vi chiamavate ancora Toxic picnic, come a dimostrare il legame ancora forte con quel periodo. Come lo affrontate a un anno e mezzo di distanza da quella crisi che portò anche allo scioglimento del gruppo?
  • C: Credo sia stata la conseguenza inevitabile di un processo di mutazione che ci ha interessato. Quello che suonavamo all’inizio del progetto Toxic Picnic è molto diverso dal materiale presente su Finally it’s Friday che è diverso da quello che stiamo già componendo. Questo ha creato inevitabilmente delle divergenze. Ciò non toglie che ci è molto dispiaciuto per la dipartita di Enrico (l’ex-batterista della band, oggi nei The Banshee nda.).
  • R: La vostra musica riesce ad essere potentissima senza perdere una briciola della sua energia anche nei momenti più melodici. Quanto della vostra musica può essere considerato come una valvola di sfogo?
  • C: Assolutamente il 100%. Durante la sessione di prova così come durante il concerto cerchiamo di liberare tutte le tensioni e le emozioni della giornata, una piena seduta catartica insomma.
  • R: Sono abbastanza chiare anche le vostre influenze musicali, ma, a parte il già percorso discorso sull’attività lavorativa, quali altre esperienze della vita di tutti i giorni entrano di forza nella musica dei Cut of mica?
  • C: Tutte quelle che ci colpiscono in modo particolare e che di conseguenza smuovono il processo creativo. I testi di Finally It’s Friday per esempio colgono a piene mani dal nostro quotidiano: da notizie di cronaca nera (Murdered by TV vanity), dalla città metropolitana (Other Square), da letture (Writing is a kind of sophisticated silence), dal figlio di Ric (A Sigh of Relief) da esperienze lavorative significative (S.A.R.).
  • R: Il vostro disco era già pronto in autunno, ma ha visto la luce solo adesso. Potete dirli i perchè di questo ritardo? Quali sono le carenze su cui dovrebbe puntare secondo voi la musica indipendente italiana per riuscire a emergere ancora meglio?
  • C: L’uscita del disco è stata rimandata per permetterci di ritrovare un nuovo assetto dopo la partenza di Enrico. A seguito dell’ingresso di Federico stiamo cercando di ricostruire il giusto feeling cosicché l’interplay della band completi le canzoni e le rinnovi di energia.

    Francamente non ci sentiamo di poter muovere critiche o dare consigli alla musica indipendente italiana, per quel che ne sappiamo e che percepiamo, gode di ottima salute.

  • R: Quasi un anno fa in un’altra intervista mi avevate detto a proposito della situazione della musica a Genova: “Anche noi ci associamo al mugugno diffuso che rileva la poca attenzione da parte di media e pubblico genovesi nei confronti di una realtà musicale che c’è, è viva e di qualità.”. Cosa è cambiato in questi 12 mesi? (se è cambiato effettivamente qualcosa…)
  • C: Sicuramente le numerose uscite discografiche genovesi hanno catalizzato l’interesse di media e pubblico verso gli eventi genovesi. Significativi sono stati i due articoli dedicati alla musica della nostra città su Rockit, così come la particolare attenzione riservata da Rocklab.
  • R: Per finire quali saranno i prossimi passi dei Cut of mica? Porterete l’energia incredibile dei vostri concerti in giro per l’Italia?
  • C: Promuovere questo disco il più possibile in giro per l’Italia e lavorare al materiale nuovo.
    Saluti a tutti.