fuckVegas – fuckfuckVegas

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I fuckVegas si sono fottuti le orecchie con i volumi spropositati, mi dicono. Sì, è vero. E sono proprio tali volumi spropositati che si vanno a ricercare in maniera più che naturale quando parte ‘fuckfuckVegas’. Un disco che già dal primo riff fa sì che l’ascoltatore, come trascinato dall’incontrollabile riflesso pavloviano, metta mano allo stereo per aumentare quel muro di suono. Un muro di suono di notevole fattura. E anche sorprendente trattandosi di un esordio, un esordio coi fiocchi per questi ragazzi pieni di passione, di idee e, da non sottovalutare, con le capacità giuste per metterle in pratica. Sei pezzi e 35 minuti scarsi registrati in tre giorni con l’aiuto di Giulio “Ragno” Favero. Un magma sonoro di pregevole e folle fattura che si riversa sotto forma mutevole di riff stoner alla Kyuss, di frustate post hardcore alla Jesus Lizard, di corposi passaggi alla Melvins, di sferzate noise fuori controllo, di qualche incursione in territori che si potrebbero definire grunge. Sono sorprendenti tenendo anche conto che il gruppo esiste da un anno o poco più. “L’unica cosa che non vogliamo fare è convincerci di fare buona musica e prenderci sul serio” dicono. Beh, riguardo al prendersi sul serio non so, ma quanto alla prima cosa è meglio che ci ripensino e alla svelta, perché è confortante sapere che anche qui da noi ogni tanto esce musica del genere. Da sentire assolutamente e poi da riascoltare subito una seconda volta.