Springsteen, Bruce – Live in Dublin

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Mi permetto di iniziare questa recensione con una nota personale. Dopo oltre due anni di assenza torno a scrivere, e scassarvi i maroni, sulle pagine di RockLab, anche se in questo lasso di tempo sono cambiate tante cose per me è un ritorno a casa. Dunque gente siate pronti, da oggi il blues e tutti i suoi figli tornano su questo sito! Benritrovati a tutti. Bene ora bando alle ciance e passiamo subito a parlare di questo nuovo doppio live del Boss. Chi mi leggeva in passato saprà certamente quanto io sia “innamorato” di Springsteen, così come sa che ho sempre preferito la sua “versione” con la band a quella di solista; soprattutto dal vivo Bruce e i suoi ragazzi sono sempre stati dinamite pura, una vera macchina rock senza eguali e una volta che hai avuto la fortuna di sentirli live, o meglio ancora di vederli, fatichi un pochino a digerire la versione intimista dell’ultimo Springsteen. Bene in questo ultimo progetto springsteeniano la E Street non c’è (con le eccezioni di Patty e Suzy) ma il risultato è comunque fenomenale: se la versione in studio di ‘We shall Oversome’ ci aveva convinti tutti, dal vivo è ancora meglio perché il nostro accompagnato da un manipolo di musicisti giovani e semisconosciuti si esprime davvero al 110% e si sa; quando Bruce si diverte sul palco non ce n’è per nessuno! Facciamo ora però un passettino indietro per rinfrescarci la memoria: circa un anno fa Bruce Springsteen diede alle stampe ‘We Shall Overcome – The Seeger Session’, album nel quale il nostro reinterpretava alcuni brani del grandissimo cantautore americano (per tutta onestà alcuni sono dei traditional che proprio Seeger riscoprì e fece conoscere al grande pubblico). Per chi non lo sapesse Pete Seeger è stato uno dei più grandi cantautori “contro” di tutti i tempi, uno di quei personaggi sempre schierati a favore delle minoranze, dei poveri, degli sfruttati, tanto da essere incluso nelle famigerate “liste nere” del maccartismo. Il progetto ebbe come naturale seguito un lungo tour mondiale e come atto finale questo doppio cd. Il concerto in questione è stato registrato a Dublino e ci regala uno Springsteen in forma a dir poco smagliante. Oltre a tutti i brani presenti nel già citato lavoro troviamo godibilissime versioni di brani di Bruce stesso come “Atlantic City”, la entusiasmante e travolgente “Growin’ Up”, “Blinded By The Light” forse la migliore del lotto per carica emozionale e inventiva insieme a “Further On Up The Road” e “Highway Patrolman”. Tra le cover spunta un pochino a sorpresa “Love of the common people” (sì, proprio quella di Paul Young) assolutamente ben riuscita. Poi ci sono i grandissimi omaggi alla tradizione come “When The Saint Go Marchin’ In”. Impossibile poi sceglierne una tra le song già contenute nella versione studio, dal vivo sono tutte, ma proprio tutte, ancora più esplosive e coinvolgenti. Ascoltatevi ad esempio “Pay Me My Money Down” con tutto il pubblico al controcanto, “Jesse James” con il banjo che accompagna la supercoinvolgente melodia e la voce del Boss in versione luciferina, favolosa! Grandiosa anche “O Mary Don’t You Weep” con i fiati che accentuano la sua vena malinconica da locale clandestino anni ’20. E questi sono solo alcuni esempi ma vi assicuro che tutto l’album è davvero strepitoso, era da tanto tempo che non sentivo il Boss così coinvolto. Ho come la sensazione che nella sua continua ricerca di se stesso Bruce abbia finalmente trovato la sua vera dimensione. Ormai tutti hanno capito che quelli del rocker non sono più i suoi panni preferiti, mentre quelli del folksinger, nonostante i favolosi risultati, gli vanno un pochino stretti perché la sua enorme energia rimane inevitabilmente chiusa in cantina. In questa veste di musicista folk a tutto tondo invece il nostro è libero di spaziare per tutta la musica che da sempre ama: il blues, il jazz, il folk, il country si mischiano in un continuo di suoni ed emozioni come raramente mi è capitato di ascoltare. Non so se questa sia per Bruce una strada definitiva ma sicuramente, E Street a parte, è quella meglio riuscita. Un piccola citazione la merita sicuramente l’ugola del nostro; con il passare degli anni la sua voce ha acquistato tonalità e sfumature prima sconosciute che gli permettono ancora di più di inventare e reinventare melodie sempre nuove e coinvolgenti. Concludo segnalandovi che questo album è disponibile sia in versione doppio cd che in quella due cd + DVD oltre alla versione solo video. A voi la scelta ma non fatevelo scappare!