Napalm Death – Scum

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Qualcuno ha mai pensato che l’hardcore britannico degli 80’s sia stato quanto di piu’ iconoclasta e irriverente la corona abbia dovuto sopportare? Allora vi sbagliavate di grosso, dato che la formazione originale a tre dei Napalm Death (Justin Broaderick vi dice nulla?) nasce proprio con l’intento di surclassare tutte quelle band, Exploited in primis, in quanto a violenza e velocita’. 28 canzoni (alcune non superano i cinque secondi di durata!) che coprono gli esordi e l’evoluzione immediatamente successiva in quartetto con Lee Dorrian (poi coi Cathedral) al microfono. Voce inumana, assalti sonori confusionari e alquanto approssimativi su di una batteria sparata a mille all’ora, nichilismo estremo ben stemperato in testi che denunciano le falle della moderna societa’ dei consumi. Insomma: gli albori del grind giacciono inequivocabilmente sotto la sigla Napalm Death e ‘Scum’ (pur se incatenato alla sua etichetta di “esperimento sonoro”) rimane un disco forse arduo da ascoltare oggi, ma veramente pochi album riescono tuttora a fregiarsi dell’aggettivo “estremo” con tanta facilita’ e naturalezza. Provare per credere.