Shit!Disco – Kingdom of fear

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Ma dai, che la leggete a fare sta recensione? Volete davvero dirmi che non sapete come sono gli Shit!disco? Certo, potreste aver vissuto nel classico picco della montagna per gli ultimi 6 mesi, ma che c’è bisogno di ascoltare il disco per sapere il genere? Certa gente basta che la vedi, becchi in rete 2 o 3 foto, la classica copertina del NME e già hai capito come sono. Ecco sì, sono proprio come The Quellì Lì, con la cassa in levare, il gusto disco-funk-punk-quellarobalà, con quei colori fluo orripilanti che a confronto Heather Parisi ci fa una bella figura, quelle melodie sghembe, il synth in tutto il disco, quei suonetti da videogame arcade di 20 anni fa, i tom rimasti agli anni 80, il cantato corale, la melodia che si basa tutto sul riff, il “questo pezzo vi fa muovere il culo”, la nextbigthing, fino ad arrivare ai soliti luoghi comuni del genere “tutte le canzoni si basano su 4 accordi”, “ma noi c’abbiamo i Disco Drive, che sono anche + noise”, “se il prossimo disco è uguale a questo sono già finiti”, “erano già venuti in italia ma non se li era cagati nessuno… tranne io”, vabbè ci siamo capiti no? Quindi arriviamo al succo, constato ormai che tutti sappiamo Cosa suonano gli Shit!disco discutiamo sul Come… Tutto sommato è un bel (mmm mi ridimensiono subito, “un piacevole”) lavoro, senza eccessive pretese se non quella di intrattenervi per 40 minuti, catchy e paraculo come si conviene con qualche spunto per la HIT indie che sfonda nel popular (OK, dal video geniale). Insomma, se vi piace quel genere (quello dalla terza riga in poi), vi piace ‘sto disco, altrimenti sappiate che il mondo continua tranquillamente a girare senza scossoni.