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‘Seven Sisters’ non è un uscita recentissima. Si parla di quasi un anno fa, gennaio. Pur conoscendo Milena e la sua musica, non mi ero mai dedicato profondamente all’ascolto di questo disco: male, malissimo.
Complesso di dodici brani, prevalentemente acustici, sporcati appena di elettronica sempre usata coi guanti; brani epici, popolani, litanici, melodrammatici, pervasi di contaminazioni sinestetiche: Milena oltre che musicista infatti dipinge e fa illustrazioni ed i suoi pezzi talvolta confondono i sensi.
Tinteggiature espressionistiche forti abbracciano fragili arpeggi di chitarra, segni sensibili e femminili incontrano intense e disperate enfasi vocali. Si sente ma si vede anche.
Non sto a tirar in ballo le origini geografiche a dir poco eterogenee di Milena, ma indubbiamente è più che presumibile che queste l’abbiano influenzata.
Scrivo veloce questo articolo, perchè veloci scorrono le emozioni durante l’ascolto. Poi finisce tutto, si fermano i suoni… ma si sente ancora odore di olio di lino cotto.