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Edito su Excelsior Recordings, dopo il buon EP di debutto di ‘Satan’s Finger’, arriva ai nastri di partenza il primo disco degli Hospital Bombers, formazione indie di Amsterdam.
I quattro (tre ragazzi e una donzella) dichiarano subito di sapere 3-4 accordi – ed è vero – com’è anche vero che li sanno usare bene. La band mischia delle ottime Velvet Underground (soprattutto nell’uso dei violini e delle tastiere) a un piglio più scanzonato e diretto in stile Mando Diao.
Le canzoni hanno una media di due minuti e trenta… nel senso che alcune sforano i quattro minuti, altre invece superano di poco i sessanta secondi, ma l’importante è che tutto il tempo che il brano occupa venga usato in maniera corretta, ed è proprio il nostro/loro caso. ‘Footnotes’ è infatti una piccola antologia dell’indie rock sound di adesso che sa quando c’è il bisogno di essere veloci (Kittens) e quando ci si può prendere un po’ più di “spazio” per un pezzi più calmi, arrangiati come veri e propri classici (Godwin’s Law). Indubbiamente sono più interessanti sotto l’ultimo versante, poiché riescono a sfruttare meglio l’incrocio delle voci (donna&uomo), l’uso del violino e i tappeti di hammond, ma anche quando sfogano la loro freschezza giovanile sugli strumenti fanno centro, e forse potrebbe essere questa la loro carta vincente.
Sembrano il solito gruppo come molti altri (Kooks, Wombats e simili) ma personalmente li reputo superiori ai loro fratelli maggiori. Dovrebbero avere più meriti, più attenzione; un debutto così fa ben sperare.