Gionata – Daytona

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L’intento è certamente quello di non risultare convenzionalmente indie-pop pur nutrendosi dell’ispirazione proveniente dal genere stesso. E in diversi momenti il Signor Zanetta ci riesce anche, con una certa tendenza al nonsense e al surreale, preferendo l’iniezione di stille di esistenzialismo celate da una paraculaggine alla Bugo apparentemente massiva.
Indicativamente dedicato al circuito di Daytona, questo disco viaggia su un ritmo pop-rock-elettronico abbastanza godibile e non troppo fastidioso, con una timbrica che si diverte, si spera, a giocare con richiami ai Velvet, ai Marlene Kuntz, agli Afterhours o addirittura all’Olmo della Gialappa’s.
Ma a fine ascolto ci si chiede se questa poetica in salsa burla provenga realmente da un’ispirazione utile alla riflessione o se l’unico sbocco comprensibile sia un divertimento delicato e impalpabile.
Al momento l’unica interpretazione possibile porta all’idea di svago senza grandi pretese, come un giro in auto con le amiche senza meta. Divertente sì ma non rigorosamente indispensabile.