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La gioia dello stupore, la felicità della scoperta, del ritrovare qualcosa che si apprezza tanto cambiato e cambiato in meglio, la bellezza del perdersi nella musica, del racconto avvincente, queste sono le prime impressioni ascoltando la nuova fatica dei Father Murphy.
Il lavoro della band trevigiana è un capolavoro. Un album tanto particolare quanto immenso per concetto e contenuti che mai mi sarei aspettato quando quest’estate ho ascoltato per la prima volta Go Sinister.
In ‘…and He Told Us to Turn to the Sun’ i Father Murphy abbandonano la canzone per dedicarsi a un percorso unitario, a una trama musicale complessa in cui le note danzano e si ricorrono, saltano e si slanciano verso l’alto dando vita a un racconto unitario tanto trascinante quanto esaltante. Una messa pagana, una sacralità tanto oscura e antica quanto dirompente nell’esplodere verso la superiorità, i Father Murphy creano un rito rock senza limiti, tra mantra, organi, visioni chitarristiche, ritmi e canti, un fiume in piena, un flusso continuo di emozioni e sensazioni a cui sottrarsi equivale a dannazione.
Tornando sulla terra quindi non abbiamo solo a che fare con la conferma dei Father Murphy come uno dei gruppi migliori in circolazione in Italia, ci troviamo anche davanti a un disco sensazionale che porta a un’esperienza di ascolto unica, impressionante.
Meraviglia!