Hot Chip – Hot Chip with Robert Wyatt and Geese EP

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Quella tra il grande Robert Wyatt è gli Hot Chip è una collaborazione inaspettata che però da sola vale il prezzo del biglietto (o dell’acquisto del cd). Un sogno che diventa realtà, forse più per gli Hot Chip che per Wyatt, da sempre però audace sperimentatore e mente aperta a sonorità nuove. Che poi ci sia anche un remix accreditato ai Geese non è altro che una conferma del valore intrinseco di quest’opera, roba palati fini, roba per molti ma non per tutti.
Quattro tracce quattro, ma talmente concrete da sembrare di più, ed una collaborazione che non fa altro che riconoscere l’importanza e la grandezza degli Hot Chip nel panorama musicale moderno. Questi cinque nerds londinesi in punta di piedi hanno fatto la loro cosa e, disco dopo disco, hanno sviluppato un suono fresco e personale a cavallo tra pop e sperimentazione, tra rude e morbido, tra facile e difficile – un vero marchio di fabbrica che li rende unici e distinguibili dal resto della massa, anche se poi spesso per pura volontà di essere forzatamente snob i critici musicali non se ne rendono conto. In definitiva, gli Hot Chip sono qualcosa di importante, ma purtroppo non sempre questo merito viene riconosciuto loro. O forse il loro merito è quello di essere importanti senza essere troppo appariscenti, e magari proprio per questo Wyatt ha voluto lavorare con loro.

Dicevamo, la collaborazione. Robert Wyatt e gli Hot Chip prendono quelle che sono le tre tracce più soft dell’ultimo, favoloso, Made in the Dark e le rielaborano, rendendole qualcosa che non perde un briciolo del pathos di partenza e che diventa ancor più toccante grazie alla preziosa voce di Wyatt e ai suoni non necessariamente elettronici che sono stati aggiunti. Made in the Dark, Whistle for Will, We’re Looking for a Lot of Love rappresentano picchi che altra gente difficilmente riuscirebbe a toccare. Più che canzoni sono stati d’animo. Magistrali. Chiude il disco il carnevale in technicolor di One Pure Thought, che grazie al Geese remix diventa altro, diventa un’impalpabile inno ideale per accompagnare il risveglio nelle giornate di inizio primavera. Gli archi non fanno che sottolineare il clima festoso del brano, esaltandone però l’aspetto meno ludico, più riflessivo.
Un EP che è insieme speranza di rinascita e voglia di continuare, così uguali così diversi da come si era prima. Totalmente diverso da quanto gli Hot Chip hanno fatto finora, ma assolutamente coerente con lo spirito che da sempre anima il gruppo londinese.