Eels – Tomorrow morning

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31 Luglio 2010 E Works www.eelstheband.com

Spectacular Girl

Tre album in meno di due anni sono tanti, forse anche per le frenetiche tempistiche discografiche di questi giorni. Ma, a voler essere cinici, quando hai la carriera segnata a fuoco da un incredibile album-confessione come Electroshock Blues ogni tragedia che ti piomba addosso si trasforma in ispirazione nuovo di zecca, ferro da battere finché è caldo. E Mr. E è uno cui le disgrazie non fanno certo difetto: l’ultima in ordine di tempo è la dolorosa separazione dalla compagna, una perdita alla cui elaborazione abbiamo avuto modo di assistere quasi in “diretta”, grazie proprio a questo trilogia istantanea: un’uscita per ogni stadio psicologico affrontato dal protagonista.

Dopo gli ululati alla luna di Hombre Lobo (rabbia) e il senso di solitudine che ispirava il malinconico End Times (rassegnazione) si arriva allora a scorgere un po’ di luce in fondo al tunnel: Tomorrow Morning è il disco della rinascita, il sereno dopo la tempesta. Quel sentore quasi colpevole di leggerezza con cui si risveglia chi ha appena trascorso ‘a nuttata:  il signor Eels celebra il suo nuovo stato d’animo con un pugno di composizioni serenamente naif, aperte dall’intro orchestralsintetico di In gratitude for this magnificent day. E’ solo la prima di una serie di immagini auliche che costellano tutto il disco: inni ad una nuova alba, cinguettìi da hummingbird, campanelline e archi che fanno il verso a qualche mielosa colonna sonora strappalacrime. Una galleria di pastelli sonori (“scossa” appena dalle più movimentate Baby loves me e Lookin Up) che con tutta probabilità è quanto di più prossimo al concetto di dream pop avremo mai modo di sentire dagli Eels. Su tutto ciò domina la voce roca di Everett il cantante, in lotta aperta con la penna dell’Everett autore. Se il secondo spinge per abbandonarsi in toto all’ottimismo dei suoi acquerelli mattutini, il primo si porta dietro la raucedine vissuta del bluesman che ne ha già viste tante e sa bene che sogni come questo si infrangono alla prima avversità.

Già, le avversità della vita, si diceva all’inizio. Se consultate l’enciclopedia del rock alla voce “serenità” leggerete che sono decine le empasse creative messe sul suo conto, mentre quasi tutti i casi di fervida ispirazione si trovano ai capitoli ”dolore”/”depressione profonda”.  Anche per questo, forse, Tomorrow Morning non passerà agli annali come uno dei migliori lp degli Eels. Ma è un lavoro utile a far tirare il fiato al suo autore, “giusto” forse più per chi canta che non per chi ascolta.