Money For Nothing: Dire Straits omofobici? (O Canadesi paranoici?)

Chiunque sia frequentatore della serie dei Simpsons o di South Park sa per certo che gli Americani prendono spesso in giro i Canadesi per il loro caratteristico buonismo. In questo caso però non ce la sentiamo di dargli torto.

La notizia è nota: il Canadian Broadcast Standards Council ha bannato la versione non censurata della celebre hit “Money For Nothing” dei Dire Straits dalla programmazione nazionale, perché considerata offensiva per i gay. In una strofa della canzone infatti compare ripetutamente l’epiteto “little faggot”, letteralmente “frocetto”.

Quello che però non è stato detto a proposito di questa notizia, è che il Canadian Broadcast Standards Council sembra ignorare del tutto il significato e la storia della genesi del celebre brano della band britannica: secondo quello che vuole il mito, infatti, il testo del brano sarebbe stato scritto da Mark Knopfler trascrivendo i commenti acidi che aveva udito provenire da un commesso di un negozio di elettrodomestici, a proposito della bella vita del musicista.

Il testo dice così:

Dai guarda quello scemo, è così che fa
Suona la chitarra per MTV
Non è un lavoro!
Soldi per non fare niente, e fica gratis!
Non è lavorare questo!
Lasciatevi dire che non sono mica scemi quelli là:
al massimo gli viene una qualche vescichetta sul pollice, oppure sul mignolo, tutto qui!
Noi invece installiamo forni a microonde, consegniamo cucine su misura, spostiamo frigoriferi e queste maledette TV a colori.

(arriva il pezzo incriminato nrd)
Guardalo, quel frocetto, coll’orecchino e il trucco!
Sì amico, sono davvero i suoi capelli quelli!
Quel frocetto lì ha il jet privato!
Quel frocetto è milionario.
Noi dobbiamo installare i forni a microonde […]

Ecc, ecc…

Quello che è certo, al di là del gustoso aneddoto, è che la canzone sia da mettere in relazione al pensiero di un lavoratore reale che critica i soldi facili di chi si arricchisce facendo il figo su MTV. Il video stesso parla chiaro.

In sostanza, la canzone è da leggere come un virgolettato, una critica allo showbiz musicale partita da un uomo della strada, e non come un attacco ai gay: Mark Knopfler dà a se stesso del frocetto, trascrivendo con autoironia quello che di lui avrebbe detto un operaio o un altro uomo di fatica, paragonando il lavoro “facile” del suonare/farsi belli per MTV, al sudore della fronte di guadagnarsi sul serio la pagnotta.

Insomma un intervento piuttosto goffo e maldestro, da parte dei cugini buoni degli Americani, frutto di una sbagliata (e paranoica) concezione delle difesa dei pur sacrosanti diritti degli omosessuali. Come si dice a Milano… “va a laurà barbun!”.