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4 febbraio 2011 | PampaRecords.com | isolee.de |
One Box
Nuovo. vecchio. preciso, un lavoro di artigianato elettronico. un tempo ben speso, attentamente dosato. Inutile gioco di mani. Un prestigio sbadigliato.
Well spent youth è il primo album di Rajko Müller dalla release del 2005 We are Monster (che fu un esempio di ciò che allora veniva definita micro-house, radicato nella minimal techno e glitch) e il suo lavoro all’interno del tessuto House è molto sottile e subdolo.
Vagheggiando con maestria tra riferimenti clubbleggianti, ambient, IDM e una consueta ma mai stancante maestria nel dettaglio e nell’arrangiamento complessivo, Rajko prova per la quarta volta di essere un affermato punto di riferimento.
La singhiozzante Taktell mangia i resti di vocals e chitarre in territorio deep, mentre l’agilità intelligente e cerebrale di Thirteen Times an Hour lascia il passo ad una scrittura immaginifica veramente rara, è il caso di Going Nowhere e Paloma Triste che scendono dentro la chiusura emotiva di In our Country come una cucitura organica e invisibile. La produzione sembra stratificata e corposa, ma è una macchinosa apparenza che nasconde una scelta accurata e minimale di ogni dettaglio. Scarnificato e poi arrotondato. Lentamente. Forse cedendo, lo confesso, ad una ripetività un pò ovvia, prevedibile (sebbene in pochi passaggi) ma che opacizza l’opera.
Diviene così un rallentato virtuosismo in loop che rasenta una banale riproposizione di parole importanti già dette. Non si mette in discussione l’operato del nostro, ma si pretende qualcosa, una scintilla nella corteccia cerebrale in più.
È un disco ben fatto, ma manca… di qualcosa.. che sia veramente suo.