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18 marzo 2011 | RCA | www.thestrokes.com |
Under Cover Of Darkness
Che aspettative si possono avere davanti ad un disco di una band che ha esordito sì con un grandissimo lavoro ma le cui successive uscite si sono rivelare riuscite a metà e salvate da qualche singolo azzeccato?
Che aspettative si possono avere davanti ad una copertina del genere?
E dopo aver ascoltato il primo singolo intitolato Under cover of darkness che nemmeno riesce a raggiungere la sufficienza? Niente di positivo.
E “Angles” lo conferma: un disco brutto e noioso per una band che non riesce ad essere nemmeno valida quanto la somma delle parti, visti i progetti collaterali dei membri tutti molto più sfiziosi (a vari livelli e per questioni diverse) di queste dieci canzoni. Riuscite a ricordare un’apertura peggiore di Machu Pichu? O un pezzo più fastidioso di Two kind of happiness? Ascoltando le brutture a nome Games o Life is simple in the moonlight ci si rende conto che sono mestamente lontani i brividi di Hard to explain. Dare spiegazioni effettivamente è difficile: non c’è molto da dire né molto da salvare qui dentro. L’unica questione aperta minimamente interessante è: quanto potranno/vorranno cadere ancora più in basso?