Justice – Audio, Video, Disco

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25 ottobre 2011 Because.tv myspace.com/etjusticepourtous

La seconda prova sulla lunga distanza del duo fracese post-french touch si mostra come un azzardato capovolgimento di idee e di stile per i nostri. Abbandonato il citazionismo e la capacità di rielaborazione personale del primo album, che stava tanto ai Daft Punk quanto ad un nuovo vigore della musica elettronica dance -ricordiamo per amore di cronaca la schizofrenia di “Stress” , l’epicità di “Genesis” e il trascina folle “D.A.N.C.E”, Gaspard Augé e Xavier de Rosnay decidono una strada nuova dal punto di vista stilistico e di concezione della sonorità.

Prog anni ’70.  Yes, un pizzico di Queen,  ELP,  che sono stati trafugati delle loro sonorità, dei loro soli di chitarra, finanche il senso di quelle atmosfere vagamente fantasy e psichedeliche. Ecco che cosa sono oggi i Justice.

Fatta eccezione per le prime due track: “Horsepower” e il primo singolo “Civilization” (già venduto alla pubblicità)  che tentano un approccio di fusione fra lo stile “storico” del duo e la loro volontà di cambiamento, e la finale titletrack che si scosta dal resto dell’album con toni più  volutamente dance seppure intimisti e rallentati, il disco è un corpo alieno.

“Canon” e “Newlands” sono chiari esempi di guida-alla-cieca , un complicato strutturarsi ritmico di synth e soli che apporta nuova linfa rock allo stile dei francesi, ma che brucia solo in superficie, lanciato in un movimento molle e senza scheletro. La melodica “Ohio” nella sua infinita pazienza accresce i dubbi sul fatto che ci fossero reali obiettivi artistici dietro la nascita di questo nuovo LP, che manca di quella scintilla sessuale, muscolare, ed allo stesso tempo psichedelica, che caratterizzò il primo LP.

Eccoci quindi a giudicare pezzi come “Helix” che, forse, non sarebbero dispiaciuti, opportunatamente remixati, in una discoteca di fine anni ’70. Una disomogeneità che non si riduce al semplice fattore temporale; seppure viviamo in un’epoca retromane che si alimenta di vecchia sicurezza e qualità, questo non giustifica un’ opacità di contenuti artistici, di originalità reale.

Per il resto, lasciando da parte le naturali congetture, speriamo che i Justice utilizzino questo disco solo come sentiero di prova per un’ulteriore innovazione. Speriamo.