Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
10/05/2013 | Mescal | Perturbazione.com |
Già con “Del nostro tempo rubato“, avevano iniziato a ripensarsi in abiti nuovi, ed infatti al primo ascolto Musica X lascia spiazzati, increduli al cospetto di un nuovo approccio. La realizzazione della loro ultima fatica discografica porta con sé sonorità e sperimentazioni diverse da quelle finora assaporate, che li vedono approdare più stabilmente all’elettronica, spiaggia conosciuta ma mai considerata come vero approdo. Almeno, finora. La collaborazione con Max Casacci, produttore dell’album, fa sì che archi, batterie e chitarre abbiano arrangiamenti non proprio prevedibili: eco elettroniche prendono il sopravvento regalando un’aria nuova al gruppo piemontese, che in quest’ultimo lavoro si arma di precisione forse maniacale. Nulla è fuori posto, e l’elettronica diventa continuità, orchestrata in 35 minuti di pop raffinato e fluido.
Il vecchio e il nuovo vanno dunque insieme, e se con il doppio album del 2010 si era già avvertito un dolce cambiamento di rotta, adesso diversi passi sono stati mossi in una nuova direzione. Il disco, sia nelle musiche che nelle liriche, è complesso e piacevole, e scivola leggero per giungere alle orecchie di tutti, catturando nuovi ascoltatori. Maliconici ma non nostalgici, i dieci brani sono compatti e le melodie sottendono a testi sì concreti, ma soprattutto delicati e un velo romantici: tutte costanti della personalità dei Pertubazione che, ancora una volta, ma in forma diversa, firmano una poetica di un certo spessore. Iniziativa che sembra avere una certa fortuna nella nuova tradizione del gruppo è colorare il lavoro ospitando altre voci, e in Musica X sono presenti ben due generazioni: Luca Carboni (I baci vietati), nume della scena italiana pop degli anni ‘80 e ‘90 del quale, nonostante strade diverse, i Perturbazione hanno alcuni tratti, e i più giovani Erica Mou (Ossexione) e I Cani (Questa è Sparta).
Fin dal primo brano il disco manifesta con chiarezza il proprio percorso: simbolica, in apertura, l’iconica Chiticapisce, che con decise pennellate ritrae lo smarrimento dell’epoca contemporanea dalla quale nessuno può sentirsi escluso. E per sopravvivere ed esorcizzare questo sentimento, cosa è meglio della musica?. Una “Musica X”, appunto: “Musica musa non smettere ti prego, senza ragione il tuo motivo ci salverà”, title track che guadagna in esplosività, mediante loop e campionamenti. Non manca poi la classica ballad generazionale (Mia figlia infinita) ed un piccolo rimando ai brani di “Pianissimo fortissimo” con La vita davanti, mentre Legàmi rappresenta il pezzo più complesso, ultima suggestione a conclusione di un percorso.
Questo pop edulcorato arriverà ad un pubblico più vasto, certo, ma dall’altro lato potrebbe incontrare lo sdegno degli amanti dei Perturbazione duri e puri. “X” come sinonimo d’imprevedibilità: il pop, d’altronde, procede insieme al tempo che abitiamo, e nel caso di Musica X dialogano fra loro così tanti mondi lontani da rendere compiuta la missione artistica dei Perturbazione.
[schema type=”review” rev_name=”Perturbazione – Musica X” author=” Alessia Mangiavillano” user_review=”3″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]