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14 maggio 2013 | Sumerian-Records | Dillingerescapeplan.org |
Il mosaico ritmico denso di pigmenti sonori, che partono dal mathcore per poi lambire territori di forte ed estremo sperimentalismo, giunge alla sua quinta “visone violenta” con l’album One Of Us Is The Killer. Un sound in continuo e vorticoso movimento/mutamento il loro che dall’esordio con Calculating Infinity, passando per Irony Is A Dead Scene, Miss Machine e Option Paralysis ha saputo imporsi nel panorama musicale internazionale grazie all’utilizzo di stilemi compositivi non convenzionali e di una tecnica “matematica” sempre impeccabile.
One Of Us Is The Killer, prodotto da Steve Evetts (Glassjaw, The Cure, Suicide Silence), conserva al suo interno tutta l’intensità, gli attimi dal forte impatto qualitativo e le singolari ruvidezze stilistiche tipiche della band, compresa quella irruenza sonora mutevole e infettiva: altresì aggiungendovi trame ritmiche insolite, nuove e incisive. La furia dura e brutale e la violenza devastante si mescolano così a una più netta attitudine melodica asciutta, icastica e tagliente e al caos introspettivo e contenutistico.
Poco più di quaranta minuti, tra attimi serratissimi e distorti e derive vocali aggressive costruite su lame sonore di chitarra, basso e batteria, che vengono fagocitate nel vortice veloce e diretto di un pentagramma pregno di follia e oscurità avvolgenti, vuoti emotivi e pieni caotici, tensione e distruzione (Prancer, When I Lost My Bet), lacerazioni melodiche (One Of Us Is The Killer, Nothing’s Funny), incalzanti cavalcate strumentali (Ch 375 268 277 ARS) e miscele esplosive (Crossburner). Complessi e intensi, tra cambi di tempo e variazioni dinamiche, i Dillinger Escape Plan restituiscono in definitiva un album, qualitativamente impeccabile, maturo e imponente, votato a una forma di equilibrio personale che al contempo rifugge ordine e logica.
[schema type=”review” rev_name=”The Dillinger Escape Plan – One Of Us Is The Killer” author=”Ida Stamile” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]