Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
25/03/2013 | Brainfeeder | lapalux.com | ![]() |
Per chi si interessa di elettronica, quello di Lapalux non è certamente un nome nuovo. Il venticinquenne Stuart Howard che si cela dietro questo moniker è stato capace di attirare su di sé un’attenzione sempre crescente in particolare dopo il passaggio alla Brainfeeder (l’etichetta di Flying Lotus) e i due Ep del 2012 When You’re Gone\Some Other Time. Attenzione giustificata dalla particolare accessibilità dei suoi lavori e dall’immediato e ingombrante paragone con James Blake. Ciò spiega la particolare attesa che ha accompagnato la pubblicazione dell’esordio Nostalchic: quasi una rivoluzione pop in casa Brainfeeder. Ed è all’insegna del pop che Stuart ha deciso di continuare il suo percorso. Non fraintendetemi, non mi riferisco al pop nella sua accezione commerciale perchè Nostalchic resta destinato ad una ristretta cerchia d’ appassionati. Né dovete pensare all’umile Wonky di Flume o alle facilonerie garage dei Disclosure. Si tratta semplicemente di un approccio meno duro all’elettronica che però non rinuncia a quella meticolosa ricerca sonora già celebrata nel precedente Ep da Construction Decostruction. Già, perché Howard è nato per assemblare: compone, scompone, campiona qua e là con esiti raffinati e contemporaneamente accattivanti. La vasta gamma di riferimenti sfoggiata in questo esordio è un’ulteriore dimostrazione della buona fede del ragazzo. Si va dall’ R&B, velato (nell’intro IAMSYS) o meno (One Thing), passando per la Wonky glitchosa di Guurl e quella più hip hop della successiva Kelly Brook, fino allo stupendo binomio ambient-IDM Flower\Swallowing Smoke, il momento più alto.
L’accostamento a Blake, dovuto probabilmente più al simile utilizzo di vocals Soul che ad un effettiva somiglianza artistico-musicale, resiste forse solo in Without You e, a tratti, nella meno convincente seconda parte. A giochi fatti Nostalchic non sarà come Cold Spring Foult Less Youth dei Mount Kimbie, il disco maturo che mette d’accordo tutti. Considerate le potenzialità dell’autore è giusto pretendere di più. Allo stesso tempo bisogna però riconoscere che il lavoro in questione resta fra i più piacevoli e interessanti del 2013. Lapalux non è estremista come Teebs o come quel Thundercat che può permettersi di scritturare FlyLo per i sui videoclip. E’ fatto così, non è tipo da facili colpi ad effetto né si perde in vacue soluzioni colte. In questo senso è pop, molto più d’ altri.
[schema type=”review” name=”Lapalux – Nostalchic” author=”Emanuele Russo” user_review=”3″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]