Brian Eno & Karl Hyde – Someday World

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Brian Eno è l’uomo che sta dietro ad alcune delle rivoluzioni principali dello scorso secolo in ambito musicale. Realisticamente, è impensabile non tenerne conto cimentandosi con un qualsiasi suo lavoro moderno. Someday World esce a firma sua e di Karl Hyde, già leader degli Underworld, per la Warp, etichetta storica, seminale. È un disco sorprendente per molti versi, fresco, contemporaneo, elegante, che mantiene un legame con la discografia di Eno diventandone prodotto e tassello al contempo; pur adeguandosi a quelli che sono gli standard, alti, del momento.

È un disco impegnativo, rigoroso – nel senso matematico del termine -, tendente alla stratificazione, al crescendo: capace di rivelare le partiture di Eno per quello che sono da sempre, perfette. Gli addendi, in questo lavoro, esistono come parte della totalità, lasciando per una volta che la grandezza non sia direttamente proporzionale al barocchismo: finalmente qualcosa che lavora per accumulo calcolato e non per sottrazione. In tutto questo, Hyde si ritaglia un posto relativamente in disparte, godendosi lo spettacolo: beandosi della grandezza di questo contesto, esprimendo le proprie tonalità vocali senza mai osare.

Fruire dell’arte significa comprenderne la complessità, distinguerne i livelli, coglierne la bellezza, gioire. Esteticamente, questo disco è come la vitalità di David Foster Wallace, la violenza commovente, straziante, nelle pennellate Basquiat, nello sperimentalismo audiovisivo del primo Ferrara, nell’action painting. Come il bianco e nero di Lynch ed i colori saturi delle televisioni locali. Chiudi gli occhi, sorridi.

[schema type=”review” name=”Brian Eno & Karl Hyde – Someday World” author=”Eugenio Lostumbo” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]